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Armi spedite dal Galilei, confermato il volo cargo

I vertici militari e di Toscana Aeroporti hanno confermato l'utilizzo del piazzale civile per inviare armamenti in Polonia. Nuove proteste da Usb

L'ingresso del Cargo Village di Pisa

Nei giorni scorsi il sindacato Usb aveva segnalato di alcuni lavoratori del Cargo Village dell'aeroporto Galilei che, trovandosi di fronte ad un carico di armi, si erano rifiutati di svolgere l'operazione di carico degli armamenti su un aereo cargo diretto nei paesi Nato confinanti con l'Ucraina. Oggi, arrivata la conferma dell'utilizzo del piazzale civile e dei dipendenti civili per questa operazione, l'Unione sindacale di base rinnova la sua netta contrarietà all'invio di armi e invita alla manifestazione di protesta già fissata per le 15 di sabato 19 Marzo, di fronte al Galilei, intitolata “Dalla Toscana ponti di pace non voli di morte”.

"Il presidente di Toscana aeroporti Marco Carrai - segnalano oggi dall'Usb - dichiara alla stampa (Domani del 16.3.22) che il trasporto di armi dal G. Galilei non accadrà più: "Lo posso garantire". Del traffico di armi si occupa il generale Paolo Figliuolo, del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che sempre sulla stampa nazionale (Il Tirreno 16.3.22) in merito al rifiuto dei lavoratori di caricare le armi su un cargo civile precisa: “…Alcuni operatori si sono limitati a segnalare il mancato possesso dei requisiti necessari all'effettuazione del caricamento di materiali speciali, manifestando la necessità di specifiche autorizzazioni, caricati da altro personale. I materiali erano parte del sostegno militare per l'Ucraina deliberato dal parlamento, in attesa di essere caricati su un volo civile abilitato al trasporto di quella tipologia di merci". Si tratta di un B-737 cargo appartenente a una compagnia aerea autorizzata dalla Nato a trasportare materiale bellico". 

"L'attività - conclude il COVI - è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile del Galilei anziché, come avviene usualmente, nei parcheggi aeroportuali militari, per l'eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto".

Di fronte a queste ammissioni, "ci risulta che - riferiscono ancora dall'Usb - i voli dall’aeroporto G. Galilei siano molti di più di quelli dichiarati dal COVI e da Carrai", facendo riferimento ad un aereo ’Antonov ucraino UR – 82029 atterrato lo scorso sabato 12 Marzo al Galilei e ripartito all’alba del 13 Marzo".

L'Usb chiede a questo punto una presa di posizione ai soci pubblici di Toscana Aeroporti, Regione Toscana e Comune di Pisa in primis, ritenendo inaccettabile "che una struttura del Ministero della Difesa chieda a dei lavoratori ignari del carico da maneggiare e senza alcuna competenza in tema di spostamento di armi ed esplosivi, di effettuare tale operazione". 

Inoltre, il sindacato chiede di sapere "quali sono i rischi che stanno correndo il personale dell’aeroporto civile G. Galilei, i viaggiatori e gli abitanti di Pisa" a causa di questo transito di armi, manifestando "sconcerto" e "rabbia" di fronte ad "una decisione ponderata e coperta dai vertici militari del Ministero della Difesa e da Toscana Aeroporti, smascherata solo dalla coscienza civile di lavoratori che si sono rifiutati di caricare le armi sul cargo".

La denuncia di Usb è stata ripresa da Una città in comune e Partito della Rifondazione Comunista, che hanno annunciato la partecipazione alla manifestazione di sabato, così come Potere al Popolo, Circolo Agorà Pisa, Forum ambientalista toscano, comitato di quartiere di Sant’Ermete, Cobas, Non Una di Meno Pisa e altri.

Prevista anche una seconda manifestazione, sempre alle 15 ma di fronte al Sacrario di Kindu, promossa dal comitato No Camp Darby, cui ha aderi Cub Pisa.