Attualità

"Un Comune insufficiente sulla trasparenza"

L'associazione Libera monitora l'amministrazione comunale pisana e la boccia sul fronte della trasparenza. Va meglio sul codice etico

Un dossier fatto monitorando i siti internet e altre informazioni giunte direttamente da Palazzo Gambacorti e dalle partecipate e reso pubblico per il fatto che nel 2013 i vari candidati a sindaco sottoscrissero un accordo con Libera proprio sulla trasparenza. 

Il giudizio relativo "Al sistema informativo nel settore degli appalti pubblici è insufficiente, a partire dal Comune di Pisa, per arrivare alla più grave situazione delle partecipate: è carente, se non spesso inesistente, la pubblicazione dei dati su appalti, subappaltatori autorizzati ed opere pubbliche realizzate dai privati a scomputo degli oneri di urbanizzazione".

Libera mette nel mirino soprattutto le partecipate Pisamo e Navicelli e ha scoperto che "Analizzando le schede dei 32 maggiori appalti degli ultimi tre anni, solo il 9% di esse è completo e il 37% risulta quasi completamente privo di informazioni". 

Migliore invece l'esito per l'adozione del codice etico 'Carta di Pisa' su pubblicazione di redditi e incarichi ma "La trasparenza è quasi del tutto assente se si intende conoscere i requisiti di selezione delle figure politico/tecniche, le fonti di finanziamento politico, le appartenenze associative e i potenziali conflitti di interessi degli amministratori".