Cronaca

Un pezzo di affresco perduto torna nel Camposanto

Trafugato e ritrovato 77 anni dopo. Un pezzo di affresco dell’artista Benozzo Gozzoli è stato consegnato oggi all'Opera della primaziale pisana

Ricomposizione del frammento da "Sogno e nozze di Giacobbe"

Secondo gli investigatori sarebbe stato trafugato dal Camposanto monumentale nel 1944. Sono passati 77 anni e oggi, lo strappo "perduto" dell'affresco di Benozzo Gozzoli (1421-1497) è tornato a casa.

Dopo una serie di indagini che hanno portato al suo ritrovamento, il prezioso frammento, appartenente al ciclo di affreschi del Camposanto, è stato restituito e affidato dal maggiore Francesco Provenza, comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Monza, al presidente dell'Opera della primaziale pisana Pierfrancesco Pacini.

La consegna è avvenuta oggi, proprio nel Camposanto di piazza dei Miracoli. Le indagini che hanno portato all’importante recupero sono partite nel 2020. L’affresco è stato individuato nell’ambito di una più ampia attività investigativa condotta dai militari monzesi finalizzata al contrasto del traffico illecito internazionale di beni archeologici, che ha portato al sequestro dei preziosi reperti.

Le indagini hanno permesso di verificare che il bene, non presente nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo, sarebbe stato trafugato nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, verosimilmente durante i lavori di ristrutturazione del Camposanto conseguenti al bombardamento del 27 luglio dello stesso anno, quando una granata incendiaria americana colpì per errore il tetto della struttura, scatenando le fiamme.

Elementi pittorici facenti parte delle decorazioni presenti nel corridoio affrescato del Camposanto Monumentale di Pisa. La figura centrale proviene dal ciclo pittorico “Storia sogno e nozze di Giacobbe”, il volto a destra dal ciclo pittorico “Storie di Esaù e Giacobbe”, mentre quello a sinistra dall’affresco “Innocenza di Giuseppe”

Il frammento, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato trafugato e poi, negli anni Novanta, venduto a un cittadino lombardo da antiquario inglese.

Attraverso la collaborazione con i funzionari archeologi della direzione dell’ente pisano e della soprintendenza, è stato possibile stabilire che gli affreschi provenivano dal Camposanto.

Il recupero del manufatto rinascimentale si inserisce nella stessa attività investigativa che il 18 Maggio ha consentito la restituzione di tre strappi di affresco al parco archeologico di Pompei.

Il bene, la cui autenticità e provenienza sono state appurate grazie alla collaborazione dei funzionari, è stato restituito all'Opera della primaziale pisana su disposizione della Procura di Milano che ha diretto le indagini.