Attualità

Un piano per accogliere i profughi ucraini

I Comuni della provincia, le tre università pisane, la Ausl Toscana nord ovest e la Caritas Diocesana riuniti in un vertice in Prefettura

La manifestazione degli ucraini domenica a Pisa

L'assistenza e l'accoglienza ai profughi ucraini che scappando dalla guerra arriveranno in provincia di Pisa al centro di un vertice in Prefettura, cui hanno partecipato i vertici provinciali delle forze di polizia, i rappresentanti di Comuni e Provincia, il direttore generale dell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest, i rettori dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna, il direttore della Scuola Normale Superiore, il direttore della Caritas Diocesana e l'esponente religioso della comunità ucraina di Pisa e Lucca. A presiedere l'incontro il prefetto di Pisa, Maria Luisa D'Alessandro.

"In considerazione della rilevante presenza della comunità ucraina nella nostra provincia - ha osservato la prefetto - non si può escludere l'arrivo di numerose donne e bambini in fuga dall'Ucraina. Sul nostro territorio provinciale, infatti, sono residenti 1424 cittadini di nazionalità ucraina che rappresentano la terza comunità europea dopo quella albanese e rumena". 

"Per quanto riguarda la regolare presenza sul territorio dei profughi - hanno specificato dalla Prefettura -, è stata condivisa l'importanza di recarsi in Questura per la dichiarazione di presenza, anche allo scopo di facilitare l'adozione delle conseguenti misure sanitarie e alloggiative. I Sindaci presenti, oltre a manifestare ampia disponibilità per la promozione di iniziative di solidarietà, hanno comunicato di aver individuato strutture da dedicare all'accoglienza. Le istituzioni universitarie si sono rese disponibili ad adottare misure a sostegno degli studenti ucraini che intendano proseguire il proprio percorso di istruzione.
Piena collaborazione anche da parte del Direttore generale dell'Ausl Toscana nord ovest che attiverà le procedure necessarie per diagnosticare eventuali infezioni da Covid-19 di coloro che giungeranno, verificando altresì la loro posizione vaccinale".

"In questo momento segnato anche dall'emergenza pandemica - ha concluso D'Alessandro - siamo chiamati ad uno sforzo corale e sinergico per aiutare i cittadini ucraini in fuga dalla guerra. L'unità, confermata dall'ampia partecipazione a questo incontro, deve rappresentare la pietra angolare di questo impegno comune verso la tutela dell'individuo".