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Un viale intitolato al professor Lisanti

Il viale che porta a ortopedia intitolato al professor Michele Lisanti, scomparso poco meno di un anno fa. Apposta anche una lapide in biblioteca

Il professor Michele Lisanti

Ai primi di aprile sarà trascorso un anno da quando il professor Michele Lisanti è deceduto prematuramente ma la sua memoria è sempre viva in ospedale, dove ha lavorato per anni alternando ore di sala operatoria, di attività clinica nelle degenze e negli ambulatori, ore di didattica e di ricerca, con un occhio sempre attento ai suoi giovani allievi. Una figura importante a cui l’Aoup e l’Università hanno voluto rendere omaggio con due iniziative, affinché la sua memoria si tramandi anche alle future generazioni.

Così da oggi il viale alberato dell’ospedale di Cisanello che conduce all’Edificio 3, che ospita i reparti di Ortopedia, è stato intitolato a lui. Così come all’interno della Biblioteca del reparto, situata al primo piano, è stata apposta una lapide in sua memoria.

“Per me è strano commemorare Michele Lisanti – ha detto il direttore generale dell’Aoup Carlo Rinaldo Tomassini alla cerimonia di intitolazione, cui erano presenti la moglie e uno dei figli – perché lui per me è tuttora una presenza costante. Mi capita infatti spesso di pensare a lui come a un interlocutore ancora presente, quando mi trovo ad affrontare le questioni relative ai nuovi modelli organizzativi di cura che sono i Centri clinici, che stiamo realizzando in Azienda.

E lui, che attendeva il Centro protesico per la cui realizzazione si era speso tantissimo credendoci profondamente sin dall’inizio, purtroppo non ha fatto in tempo a vederlo finito. Ecco perché noi andremo avanti anche sulla strada tracciata da lui e questa targa in biblioteca e sul viale alberato serviranno a farlo conoscere anche alle generazioni future”.

Alla cerimonia erano presenti colleghi, specializzandi, personale tecnico-sanitario, infermieristico, amministrativo, tutte le persone che in questi lunghi anni l’hanno visto ogni giorno percorrere quel viale in motorino o a piedi, e quei corridoi dei reparti in camice su e giù, instancabile come lui era.