Attualità

Una chiacchierata con Abel, il robot empatico

Frutto del ForeLab, l'umanoide è stato presentato dai ricercatori insieme a progetti e dispositivi per l'industria del futuro

Lorenzo Cominelli e Andrea Galatolo con il robot Abel

Si chiama Abel ed è un robot umanoide dotato di una intelligenza artificiale che gli consente di comprendere le situazioni e parlare in modo empatico con i suoi interlocutori umani.

Durante un evento al Polo Piagge, questa mattina il ForeLab, il laboratorio del dipartimento di ingegneria dell'informazione dell'università di Pisa dedicato allindustria 5.0 ha presentato i frutti della sua ricerca a imprese, istituzioni e cittadini.

Tra questi, appunto, anche il robot umanoide dalle sembianze di un adolescente con cui i partecipanti hanno potuto dialogare da remoto.

L’atrio del Polo ha così ospitato una squadra di robot, sottomarini, veicoli terrestri e aerei, per il monitoraggio e la tutela ambientale; la ricerca per la produzione energetica: nanostrutture in silicio in grado di convertire l’energia dispersa in energia elettrica; le reti mobili del futuro, basate sull’Intelligenza Artificiale affidabile, che fanno della trasparenza e della tutela della privacy i propri punti cardine; innovazioni in agritech: una serra sensorizzata per ottimizzare acqua e nutrienti nella coltivazione, dotata di un braccio robotico con una mano “soft”, in grado di cogliere i pomodori con la stessa delicatezza della mano umana. 

Spazio anche alla ricerca per il futuro della medicina, che sarà sempre più personalizzata e non invasiva: dispositivi per la stampa 3D in ambito biomedicale, che consentiranno in futuro di rigenerare tessuti e organi danneggiati del nostro corpo, sensori biodegradabili all'interno del corpo, in grado di rilevare il grado di assorbimento di farmaci, in particolare di farmaci tumorali, valutando passo-passo l'efficacia della terapia, dispositivi in grado di rilevare il grado di stress partendo dalla rilevazione della temperatura cutanea.

Ricerche e frutti che, spiega Giovanni Stea, docente di ingegneria informatica e coordinatore esecutivo del laboratorio "Puntano a rendere possibile un nuovo paradigma di gestione e produzione industriale, incentrato sul rispetto di persone e ambiente, e in generale un nuovo approccio al rapporto tra persone e tecnologie". Questo richiede un deciso cambio di paradigma culturale, ma anche, da parte del mondo della ricerca, di lavorare su tecnologie abilitanti visionarie e con un orizzonte di applicazione a lungo termine".

Un lavoro, quello del Forelab, al quale si affianca quello dei 5 laboratori Crosslab attivi dal 2018 e dedicati alla transizione digitale delle imprese.

"I laboratori FoReLab e CrossLab  -spiega il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa Andrea Caiti - si integrano per coprire tutto lo spettro delle esigenze, dalle tecnologie immediatamente disponibili e quelle invece di una ricerca di frontiera, per costruire un nuovo paradigma di società e produzione”.