La nuova Scuola Niccolò Pisano di Marina di Pisa è in fase di costruzione e già rappresenta un simbolo del percorso di innovazione e sostenibilità del territorio. Il Comune ha sottolineato come l’edificio sarà “con un consumo di energia primaria inferiore di almeno il 20% rispetto al requisito previsto dalla normativa italiana” e che utilizzerà “fonti rinnovabili” per il proprio fabbisogno.
Si tratta di un progetto conforme ai parametri nZEB (Nearly Zero Energy Building), che prevedono un basso consumo energetico e un ampio ricorso alle rinnovabili. Tuttavia, l’associazione ambientalista La Città Ecologica APS chiede di fare un passo ulteriore. “Un nuovo edificio pubblico che voglia essere davvero green – si legge nella nota – non dovrebbe prevedere l’allacciamento alla rete del gas, ma produrre tutta l’energia necessaria con le rinnovabili e usare pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento”.
L’associazione propone di sfruttare i tetti della nuova scuola per installare un impianto fotovoltaico di circa 180 kW di picco, capace di produrre ogni anno 234.000 kWh, pari al consumo medio di 87 famiglie. Parte di questa energia, soprattutto nei mesi estivi o nelle ore di chiusura, resterebbe inutilizzata. Da qui l’idea: creare una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) a partire dall’impianto scolastico, coinvolgendo i residenti, i negozi e gli uffici pubblici del litorale.
Secondo le stime dell’associazione, anche solo con il 70% dell’energia autoconsumata dalla scuola, l’energia in eccesso produrrebbe un beneficio di circa 9.000 euro l’anno per i soci della CER, grazie agli incentivi previsti. Inoltre, l’impianto condiviso permetterebbe di ridurre i costi complessivi, limitando la necessità di batterie di accumulo.
“La nascita di una comunità energetica a Marina – ha spiegato l’associazione – sarebbe un passo importante per recuperare il ritardo della città su questo fronte e per dare un segnale concreto nella direzione della transizione ecologica”.