Con una stampante di ultima generazione, in grado di realizzare stampe a risoluzioni submicrometriche, l'Università di Pisa riuscirà a fabbricare microdispositivi elettronici su supporti bidimensionali come, appunto, la carta.
Tra le "micro prove" del personale dell'Ateneo, per esempio, vi è una Gioconda di Leonardo da Vinci in appena 2 millimetri, oppure il Cherubino dell'Università in mezzo millimetro. "Questa miniaturizzazione costituisce un ulteriore passo avanti - ha spiegato Elisabetta Dimaggio, ricercatrice - il futuro è infatti nell’elettronica flessibile e indossabile, nella creazione di sistemi alternativi rispetto a quelli classici basati su silicio che possano adattarsi a diverse superfici: in questo scenario, uno dei campi di applicazione più promettenti è quello biomedicale, con apparecchi capaci di registrare i parametri vitali senza dover necessariamente far ricorso a sistemi invasivi".
Dal punto di vista tecnico la stampante realizzata è estremamente versatile e integra due diverse tecniche di deposizione additiva di materiali (Inkjet e Dip Pen Nanolithography) e una tecnica sottrattiva, (Scratching Lithography). Le diverse modalità possono essere eseguite in sequenza senza dover mai rimuovere il campione dalla stampante, fattore che riduce il rischio di danneggiamento dei substrati e dei materiali.
La stampante è stata messo a punto nel laboratorio di Printable Electronics del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione in collaborazione con l’azienda toscana Quantavis srl e Nano-Cnr di Pisa. La ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials Technologies ha come primo autore Riccardo Sargeni, dottorando Unipi ed è stata finanziata dalla Commissione europea attraverso due progetti che vedono impegnato il gruppo guidato dal professore Gianluca Fiori dell’Università di Pisa.