Dalle opposizioni in Consiglio comunale arriva la richiesta rivolta all'amministrazione di intitolare una via a Velia Titta, scrittrice, poetessa e figura di spicco della resistenza antifascista, tra l'altro moglie del deputato socialista Giacomo Matteotti.
La mozione, presentata dalla consigliera Emilia Lacroce del gruppo La Città delle Persone, è stata sottoscritta anche dai suoi compagni Paolo Martinelli e Gianluca Gionfriddo, ma anche da Matteo Trapani, Antonietta Scognamiglio, Silvia Pagnin, Andrea Ferrante, Marco Biondi, Enrico Bruni e Dalia Ramalli del Partito Democratico, Luigi Sofia di Sinistra Unita e Francesco Auletta di Diritti in Comune.
"Intitolare una via a Velia Titta significa rendere omaggio non solo alla sua figura, ma anche ai valori di libertà, democrazia e resistenza al fascismo che lei ha rappresentato - ha detto Lacroce - Pisa, città natale di suo fratello Titta Ruffo e di suo padre, ha il dovere di ricordare il suo impegno e il suo sacrificio".
Dopo l’omicidio del marito, Velia continuò a battersi per la memoria di Matteotti e per la difesa dei valori democratici, subendo persecuzioni e difficoltà durante il regime fascista. Oltre al suo impegno civile, Velia Titta era anche sorella del celebre baritono Titta Ruffo, originario di Pisa e noto per il suo sostegno alla causa antifascista. Ruffo, legatissimo alla sorella e al cognato, rinunciò a esibirsi in Italia dopo il delitto Matteotti e utilizzò la sua fama internazionale per opporsi alla dittatura.