Attualità

Una sala di socialità al don Bosco

L'iniziativa di Agnese Balducci, membro nazionale di Più Europa, che ha organizzato una cena di solidarietà per reperire fondi per il carcere

Una catena di generosità, messa in moto da Angela Balducci, membro nazionale di Più Europa, per raccogliere fondi a favore della Casa Circondariale don Bosco di Pisa. L'obiettivo è quello di realizzare una sala della socialità all'interno del carcere. 

"Le persone sono fondamentalmente buone, ma le condizioni le deteriorano. Non si tratta solo di speranza e idee. Si tratta di agire". Da questa frase della giurista iraniana Shrin Ebadi premio Nobel per la Pace del 2003 ha preso sicuramente spunto la serata organizzata da Più Europa Pisa presso il ristorante il Turista, a cui hanno preso parte molte personalità cittadine oltre che a molti componenti del terzo settore.

"La serata è stata una prosecuzione pratica - commenta Agnese Balducci - della visita alla Casa Circondariale di Pisa fatta dal gruppo di Più Europa di Pisa lo scorso settembre, che vuole mettere in luce le condizioni non buone del nostro carcere. Il ricavato della cena sarà utilizzato per l'allestimento della sala della socialità all'interno della struttura di Pisa, una zona da riqualificare per migliorare le condizioni di vita dei nostri carcerati. Il carcere di Pisa è affetto da sovraffollamento come tutte le carceri italiane. Sono 284 i detenuti al momento per una capienza che ne prevederebbe 194. I numeri quindi parlano chiaro. Le strutture soprattutto nella sezione maschile che è quella più numerosa, sono fatiscenti mancano spazi ricreativi e di vita comune. La politica dovrebbe intervenire su la minima dotazione di metri quadri pro capite. Su questi aspetti invece c'è sempre un grande apporto del terzo settore e nella fattispecie dei professionisti come psicologi, insegnanti e volontari che vengono spesso dimenticati o messi da parte. Il nostro invito è quello di accendere i riflettori su queste problematiche troppo spesso tralasciate o dimenticate dalla politica che su questi temi non dovrebbe avere nessun colore".

Alla cena di solidarietà per il carcere Don Bosco ha partecipato don Emanuele Morelli della Caritas di Pisa. “L’esperienza in carcere è stata quella più bella come lungo lavoro. Il carcere di Pisa negli anni ha evidenziato tutti i limiti strutturali. Sono luoghi di sofferenza e di fatica. Uno degli obiettivi da raggiungere è quello di non privare queste persone della dignità e non calpestare ulteriormente la vita che si sono già calpestate per conto loro", conclude don Morelli.