Nella seduta di Venerdì 11 Luglio, il Senato accademico dell’Università di Pisa ha approvato una mozione che rappresenta la prima applicazione concreta del nuovo Statuto dell’Ateneo, recentemente aggiornato. Al centro del testo, la condanna delle violenze a Gaza, una presa di posizione netta contro la collaborazione con enti pubblici e privati israeliani e un forte richiamo ai valori di pace, giustizia e responsabilità etica.
"Quando la vita umana è calpestata e vilipesa si realizza la negazione dei principi che hanno fondato le comunità universitarie", è scritto nel documento approvato, che lega il valore della pace al rifiuto del business degli armamenti e alla necessità di impedire qualsiasi attività accademica finalizzata allo sviluppo di armi.
La mozione afferma che le collaborazioni didattiche e scientifiche dovranno rispecchiare pienamente i nuovi principi statutari. In particolare, è stata definita inaccettabile la prosecuzione di accordi con enti israeliani in presenza di violazioni gravi del diritto internazionale. Il Senato ha parlato di "pulizia etnica" a Gaza e ha invitato a valutare con attenzione ogni proposta di collaborazione, chiedendo al Consiglio di Amministrazione di interrompere gli accordi quadro con le università Reichman ed Hebrew.
Non è mancato il sostegno a chi si oppone alla guerra. "Il Senato esprime sostegno alle colleghe e ai colleghi israeliani che, con coraggio e determinazione, si oppongono alle politiche dell’attuale Governo di Israele", si legge ancora, oltre alla "vicinanza a tutti coloro che sono stati toccati dagli attacchi terroristici di Hamas".
Un passaggio specifico è stato dedicato a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui territori palestinesi, "già alunna di questa Università", a cui il Senato ha espresso solidarietà dopo le sanzioni personali decise contro di lei dal Governo degli Stati Uniti.
Infine, la mozione risponde anche alle segnalazioni di Cambiare Rotta, organizzazione giovanile, riaffermando il valore del dissenso e della libertà di espressione. "L’Università di Pisa è un luogo libero per l’espressione delle idee e delle opinioni, nel rispetto delle istituzioni democratiche ma senza alcuna sudditanza verso il potere", si legge nel documento, che conclude sottolineando l’importanza di un confronto legittimo e nonviolento.