Politica

"Nel Pums c'è tutto meno la sostenibilità"

La commissaria Pd stronca il Piano della giunta Conti: "Grande approssimazione, dimenticati i quartieri e non si guarda all'area vasta"

Valeria Valente

“Il Pums di sostenibile ha ben poco, manca una visione d’insieme, una strategia omogenea sul futuro della città e del territorio, per questo come Pd abbiamo presentato una serie di osservazioni”. Queste le parole della commissaria provinciale del Partito Democratico, Valeria Valente, che non risparmia dure critiche al Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), adottato dal Comune di Pisa lo scorso Novembre. 

“Come si apprende anche dalle rimostranze presentate da cittadini e associazioni in questa fase di discussione - ha argomentato Valente -, viene disatteso l’obiettivo di contrasto all’inquinamento e alla congestione veicolare. Non si parla di città a dimensione ciclo-pedonale, più vivibile per tutti e a misura di bambini”, prosegue Valente, aggiungendo che “ad esempio, in tema di moderazione della velocità e limitazione dell’accesso, non si parla più di Ztc e non è nemmeno prevista una ‘Zona 30’ per contenere l’alta velocità nelle zone critiche”.

“Queste sono scelte per una città disordinata e insostenibile - ha commentato la commissaria Pd -. La giunta Conti propone parcheggi al posto di aree verdi e, intanto, si cancellano le corsie per i mezzi pubblici. Un piano tutto sbilanciato sul centro cittadino. Non si considerano litorale o i quartieri decentrati, ma anche quelli oltre i confini comunali. Per non parlare poi delle previsioni sui percorsi turistici che alimentano il mordi e fuggi”.

“Il Pums, infatti, doveva riferirsi all’area pisana - ha puntualizzato Valente -, agli elementi essenziali di progettazione strategica di area vasta costiera. La maggioranza delle auto proviene dai comuni dell’area: pensare Pisa come unica realtà esistente, in una fascia territoriale che interessa quasi 200mila abitanti distribuiti in sei comuni con forte interscambio, è completamente fuori luogo. Manca una rete ciclabile tra comuni confinanti, quartieri e centro, né si favoriscono bike sharing, car sharing e car pooling, manca l’idea chiave dell’intermodalità e dell’integrazione che è alla base di una vera politica a favore del trasporto pubblico. Si vuole davvero una città così? Non basta prevedere un’unica linea tram per pulirsi la coscienza, senza l’ipotesi di tramvia sostenibile da sviluppare nell’area vasta. Sarebbe un elemento strategico anche in funzione di una nuova ferrovia Pisa-Firenze che, oltre ad agganciare il territorio pisano all’alta velocità, libererebbe l’attuale tratta, per convertirla ad asse principale della metropolitana di superficie di area vasta, così come indicato dal segretario Pd Enrico Letta. Su questo, dovrebbe essere attuata la mozione approvata in Regione nel 2016, che parte dallo studio di fattibilità di una nuova linea ferrata e da investimenti già previsti (contenuti nel Priim), per rendere veloce e sicura l’attuale tratta”.

“Non si parla della città dei ‘15 minuti’ - ha concluso Valente -, finalizzata a ricollocare i quartieri in un sistema integrato e sostenibile, dove sfruttare le innovazioni tecnologiche emergenti per migliorare trasporti e infrastrutture. Non a caso il Pums del Comune di Pisa non è in sintonia con il piano di strategia sulla mobilità sostenibile e intelligente recentemente promosso dall’Ue e rischia di perdere i finanziamenti. Questo Pums sembra la progettazione per una città senza cittadini”.