Politica

Variante Stadio, Legambiente preoccupata

Il piano portato avanti dalla giunta potrebbe ottenere già oggi il sì definitivo del consiglio comunale. L'associazione: "Un danno per la città"

L'Arena Garibaldi - Stadio Romeo Anconetani

Con la bagarre in consiglio comunale che va avanti da ieri, Legambiente Pisa lancia un ultimo monito circa la "Variante Stadio". L'associazione ambientalista si dice preoccupata per quanto portato avanti dalla giunta, un piano che se approvato dalla maggioranza potrebbe arrecare "un danno per la città".

"In questi giorni - osservano da Legambiente - Consiglio Comunale è chiamato a votare la variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico con la previsione di riqualificare l’Arena Garibaldi, opera che interessa molti tifosi pisani, con una serie di interventi che dovrebbero migliorare il quartiere di Porta a Lucca e questo obiettivo interessa tutti i cittadini pisani. Purtroppo, però, la lettura del documento in votazione fa temere di mancare l’occasione e, al contrario, provocare un danno alla città e fallire lo stesso obiettivo di adeguare dello stadio alle necessità".

Legambiente Pisa ha presentato agli Uffici Comunali alcune osservazioni per evitare questo rischio e ha inoltrato alle forze politiche un appello affinché ne tenessero conto. 

"Ci auguriamo - così, in proposito, dall'associazione ambientalista - che il dibattito in Consiglio Comunale non insegua una acritica soggezione alla presunta necessità di decidere rapidamente accettando il pacchetto variante così come è. L’approvazione della cosiddetta “variante stadio” avverrebbe in assenza di un progetto, senza garanzie economiche e finanziarie (un piano simile presentato dagli stessi soggetti è stato prudentemente rifiutato dal Comune di Parma), con la possibilità che il nostro stadio diventi privato, senza sapere come sarà il calcio nei prossimi anni. La riqualificazione delle stadio è subordinata alla realizzazione al suo interno di un centro commerciale di medie dimensioni che già vediamo numerosi sparsi per la città: non ne vediamo la necessità pensando sia al danno nei confronti del commercio di vicinanza sia all’inevitabile aumento di traffico quotidiano".

"Cambiare lo stadio, costruito in quella posizione quando la città finiva poco fuori le mura, significa cambiare buona parte della città, ma le previsioni non fanno intravedere una riqualificazione ma, piuttosto, un peggioramento della attuale situazione" concludono da Legambiente, secondo cui molte cose non vanno.

"Nuovi parcheggi sacrificheranno i già ridotti spazi verdi, senza soddisfare le nuove esigenze. Per gli spettatori (previsti per un massimo di 16.000) si pensa solo a un numero inverosimile di bus navetta in partenza da parcheggi posti situati in parti opposte della città. L’assedio in sosta selvaggia nelle vie del quartiere in occasione di eventi sportivi (ma per lo stadio rinnovato sono previsti anche spettacoli e altri eventi) non sarà sciolto, al contrario sarà ancora più pressante. Si perderebbe anche l’occasione di inserire il problema in un complessivo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). La variante cancella la realizzazione del Centro Culturale Islamico su un’area già acquistata dalla comunità islamica che lo costruirebbe a sue spese. Si colpirebbe il diritto costituzionale della libertà di culto senza alcuna necessità, quando negli studi correlati alla variante si legge che quell’area non è necessaria per i parcheggi a servizio dello stadio. Unire in un solo documento stadio e centro islamico ha il solo
scopo di impedire la costruzione della “moschea” come era nei programmi della attuale Giunta Comunale. L’occasione è unica, una decisione frettolosa suggerita da interessi, che poco hanno a che vedere con lo sport e i bisogni della città, porta a danni permanenti. Si può fare diversamente e meglio".