Attualità

Venti anni di chirurgia robotica in Italia

La Società italiana di chirurgia (Sic) e l'Università ricordano che in Aoup e a Milano furono installati i primi robot chirurgici in Italia

Il professor Ugo Boggi opera con l'ausilio di un robot

"L’introduzione del robot nello scenario chirurgico italiano è stata una vera e propria rivoluzione del modo di intendere il ruolo del chirurgo - ricordano oggi dalla Sic, la Società italiana di chirurgia -. Sono passati 20 anni da quella data spartiacque che ha permesso di migliorare la qualità, aumentare i benefici per i pazienti e superare alcuni limiti in campo chirurgico".

Nel 2019 sono stati eseguiti 23.810 interventi di chirurgia robotica in Italia, nel mondo questa cifra annuale ha sfiorato il milione di operazioni. L’Urologia copre il 67% dell’attività, seguita da chirurgia generale (16%), ginecologia (10%), chirurgia, toracica (5%), ORL (2%). Poi è arrivato il Covid che ha rallentato, ma non fermato, la corsa all’uso della tecnologia di ultima generazione nelle sale operatorie d’Italia. L’attività ora, con la curva epidemica in discesa, sta tornando ai regimi pre-pandemia.

Per celebrare il ventennale di questa rivoluzione tecnologica l’Università di Pisa e Updates in Surgery, la rivista scientifica ufficiale della Società Italiana di Chirurgia, hanno pubblicato un numero speciale dedicato alla chirurgia addominale robotica. A Pisa in questi giorni è in corso un convegno che radunerà, tramite collegamenti in diretta e operazioni da vivo, alcuni tra i principali protagonisti della scena chirurgica robotica internazionale. Previsti contributi da Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Olanda e Francia oltre a quelli dei più importanti chirurghi italiani.

Proprio a Pisa, e al San Raffaele di Milano, furono installati i primi due robot chirurgici d’Italia.

“E’ un’occasione per fare il punto della situazione e per scoprire in che direzione andrà questa branca della chirurgia che ha rivoluzionato il modo di approcciare la sala operatoria” ha spiegato il professor Francesco Basile, presidente della Sic.

"E’ un modo per confrontarsi con i colleghi di tutto il mondo - così il professor Ugo Boggi, editore del numero monografico sulla chirurgia robotica e docente di chirurgia generale all’Università pisana -. Vogliamo mettere sul piatto le innovazioni che la robotica ha apportato al modo di operare con benefici in termini di efficacia e velocità”.

Tra i temi al centro del dibattito anche quello sulla formazione delle future generazioni di chirurghi. “Con la pandemia gli specializzandi purtroppo non hanno potuto operare e al ritardo accumulato sul fronte degli interventi si aggiunge questo gap – ha detto in proposito Basile – dobbiamo lavorare su entrambi i fronti per recuperare il tempo perso soprattutto per la chirurgia robotica che richiede una preparazione complessa e articolata”.