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Veterinaria tra i dipartimenti di eccellenza

Sette dipartimenti dell'ateneo pisano si sono aggiudicati il riconoscimento del ministero dell'università e della ricerca

Scienze veterinarie dell'università di Pisa è stato inserito dal Mur tra i 180 dipartimenti d'eccellenza italiani. Al centro di questo importate riconoscimento c'è il progetto Oscar sull’interazione fra persone, animali e ambiente. 

Il dipartimento di Scienze Veterinarie è il settimo dell’Università di Pisa ad essersi aggiudicato il riconoscimento insieme a quelli di Biologia; Civiltà e Forme del Sapere; Filologia, Letteratura e Linguistica; Fisica; Ingegneria dell'informazione e Matematica.

“La qualità della ricerca e un intenso lavoro di squadra ci hanno consentito di essere riconosciuti fra i 180 dipartimenti universitari di eccellenza in Italia per il 2023-27”, dice il direttore Francesco Di Iacovo.

Il progetto Oscar (Open Science in Co-Creative Animal Research) durerà 5 anni e prevede un percorso di condivisione attraverso ‘co-creation labs’ nei quali coinvolgere ricercatori, rappresentanti della società civile, del mondo produttivo e delle istituzioni. Il progetto si occuperà soprattutto di ricerca, ma avrà ricadute importanti anche sulla didattica.

“Nella nostra società  - aggiunge Di Iacovo - gli animali stanno acquisendo una rilevanza strategica, sociale ed economica per gli impatti di diverso segno sulla salute e sull’ambiente, e questo che si parli di animali da compagnia, da produzione o selvatici”.

Per raggiungere i risultati prefissati, il dipartimento ha previsto una riorganizzazione delle proprie attività di ricerca intorno a tre temi, ciascuno dei quali costituirà il focus di un co-creation lab: cura e conoscenza degli animali; relazione persone-animali e prodotti di origine animale; impatto e sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche e impatto dell’ambiente e del clima sugli animali.

“Siamo già al lavoro, oramai da anni, e il risultato del dipartimento di eccellenza ci assicura ancor più forza e convinzione di essere sulla strada giusta per contribuire alle trasformazioni che la società sta vivendo - dice la professoressa Chiara Mariti, delegata alla ricerca del Dipartimento che ha guidato l’iter per il raggiungimento del riconoscimento del ministero - Oggi abbiamo tutti la necessità di guardare con occhi nuovi e fiduciosi al futuro e alle nostre relazioni nell’ambiente fisico e sociale, anche inter-specifico, in cui viviamo. La conoscenza scientifica in collaborazione con la società può fare molto per tramutare le esperienze di crisi in cui siamo coinvolti, in soluzioni utili di trasformazione”.