"Non possiamo più permetterci rinvii". Dopo l’ennesimo episodio di violenza in via Carlo Cattaneo e zone limitrofe Enrico Bruni, consigliere comunale del Partito democratico non ha dubbi.
"La situazione è disastrosa. Con la crisi del commercio legata alla pandemia, il quartiere - ha detto - è diventato una terra di nessuno: dalle oltre cento attività e botteghe artigianali presenti nei primi anni 2000, oggi ne sono rimaste pochissime, spesso senza controlli adeguati. Nessuno mette in discussione la presenza del commercio etnico, anzi va sostenuto insieme all’inclusione e al dialogo con le comunità straniere, temi che questa giunta ha completamente ignorato. Ma quando non si rispettano i regolamenti e le regole del buon vicinato, allora non va bene".
Così lo spopolamento commerciale, secondo il consigliere, ha lasciato campo libero ad altre conseguenze. "Residenti che hanno paura, studentesse - ha aggiunto - che subiscono catcalling, risse che degenerano fino a far spuntare un machete, come è successo a fine maggio. È evidente che siamo arrivati a un punto insopportabile".
Ed ecco la proposta. "Per questo, insieme al gruppo consiliare del Partito democratico, proporrò una mozione - ha specificato Bruni - per chiedere all’amministrazione un vero piano di rilancio dell’area: un bando per la riqualificazione commerciale, sul modello già sperimentato a Cascina, che permetta di utilizzare i fondi sfitti per iniziative di associazioni locali e al tempo stesso riporti attività sane nel quartiere. Accanto a questo serve un progetto strutturale di rilancio del commercio, perché la sicurezza si costruisce anche così, riportando vita e qualità in via Cattaneo. La destra ha fatto della sicurezza uno slogan elettorale. Noi vogliamo che diventi una realtà".