Politica

"Via D'Achiardi, un segnale forte per il Comune"

Il capogruppo Pd Trapani commenta l'approvazione della mozione sull'intitolazione della strada al podestà: "Dobbiamo mantenere viva la memoria"

Via d'Achiardi a Pisa

Dopo l'approvazione da parte del Senato accademico dell'università di Pisa della mozione che vuol modificare il nome di via D'Achiardi, arriva il plauso di Matteo Trapani, capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale della città.

"La mozione, presentata da “Sinistra Per...” e sostenuta dalle associazioni studentesche, è stata approvata a larghissima maggioranza dei componenti - ha detto Trapani - ci complimentiamo prima di tutto con le associazioni studentesche proponenti e con tutte le componenti del Senato accademico che l’hanno votata e approvata, compreso il Magnifico rettore Paolo Mancarella che l’ha sostenuta fortemente".

"Questo voto, avvenuto nel Giorno della memoria, è un potente e maturo gesto da parte di una comunità accademica verso la sua città e un segnale inequivocabile verso il Comune e l’amministrazione che, mesi fa, non solo ha bocciato la mozione di cui ero primo firmatario e che chiedeva proprio la modifica del nome a quella strada - ha specificato - ma ha anche ignorato le richieste di una petizione con oltre 24mila firme di cittadini, accademici e associazioni che da sempre si spendono per promuovere in tutti gli ambiti la cultura della memoria".

Come si legge nella mozione stessa, il Senato accademico chiede al Consiglio comunale di rivedere la propria decisione, in quanto "Giovanni D’Achiardi, già rettore di questo Ateneo, si rese corresponsabile dell’epurazione di 20 docenti, 290 studenti ebrei stranieri e un numero ancora ignoto di studenti ebrei italiani dell’Ateneo pisano a seguito dell’emanazione delle leggi razziali".


"Il Consiglio comunale mesi fa ha perso una grande occasione, dimostrando di non essere all'altezza della storia, dei principi costituzionali e delle sensibilità di tante e tanti - ha concluso Trapani- consapevoli del nostro passato, abbiamo oggi il dovere di non rimanere indifferenti e di proseguire nel tenere viva la memoria di quanto è accaduto, rinnovando le scuse verso la comunità ebraica e verso coloro che in quegli anni furono oggetto di innumerevoli violenze e soprusi da parte della follia nazifascista".