Politica

Via libera alla base nell'area ex CISAM

Si cercano i fondi per la realizzazione del progetto tra Pisa e Pontedera. Angori non partecipa ed esulta FdI. Nerini: "Grande risultato"

L'area ex CISAM

La seduta del tavolo interistituzionale di ieri, mercoledì 18 Ottobre, ha dato l'ok al progetto di base militare diffusa. Che, a questo punto, si dislocherà tra l'area ex CISAM di San Piero a Grado e il centro di addestramento di Pontedera.

L'attenzione del Ministero della Difesa, adesso, si rivolgerà al reperimento dei fondi necessari per mettere in piedi l'operazione.

"Sono molto contento - ha commentato Maurizio Nerini, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Pisa - a San Piero a Grado ci saranno i reparti di élite dei Carabinieri, mentre Pontedera ospiterà un autodromo di addestramento, chiudendo una polemica che ha raggiunto dei livelli impensabili. Per primo ho avuto l'intuizione che il CISAM potesse assolvere questa funzione: del resto, inserire una caserma dentro una caserma appare semplicemente logico".

"Sul tema, ancora una volta, si è spaccato politicamente il Partito Democratico, già dilaniato dalle vicenda Keu e che vede Angori scontrarsi pesantemente col presidente Giani - ha aggiunto Nerini - oltre ai mal di pancia della Comunità del Parco, a metà tra poltrone e ambientalismo. Vista l'agitazione scomposta dei soliti ambientalisti a comando, contrari a qualsiasi sviluppo e che pensano di sovvertire le scelte democraticamente fatte con manifestazioni e slogan, ci sarebbe soltanto da costituire un movimento Sì base".

Alla riunione, com'era stato annunciato nei giorni scorsi, non ha infatti partecipato il sindaco di Vecchiano e presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori

"Hanno deciso di devastare l’area dell’ex CISAM con un’ulteriore militarizzazione - hanno commentato dal Movimento No Base di Pisa - ricordiamo che la zona in questione si trova dentro il Parco di San Rossore: una sua bonifica, in quanto ospitante un reattore nucleare, è doverosa da decenni e non può essere un ricatto. Abbattere migliaia di alberi non è una rigenerazione, così come non è una riqualificazione quella prevista per gli edifici storici di Coltano, destinati alle forze militari".

"In tutto questo, il progetto ancora non esiste: è stato approvato dalle istituzioni a occhi bendati - hanno concluso - per questo rilanciamo con sempre più forza e determinazione la manifestazione di sabato 21 Ottobre, che vedrà in piazza con noi moltissime altre realtà territoriali e nazionali".