Marco Biondi, consigliere comunale del Partito Democratico, rilancia il dibattito sulla mobilità urbana proponendo di adottare anche a Pisa il modello delle Zone 30, già implementato con successo in città italiane ed europee, tra cui Bologna. “I dati della sperimentazione a Bologna sono chiari: il primo anno di Città 30 ha portato una drastica riduzione degli incidenti stradali e un impatto positivo sulla qualità della vita. Pisa non può ignorare questi risultati”, afferma Biondi.
Secondo il bilancio diffuso dal Comune di Bologna, il numero delle vittime della strada si è quasi dimezzato (-49%) e, per la prima volta dal 1991, nessun pedone ha perso la vita sulle strade cittadine. Un risultato che, per Biondi, Pisa potrebbe replicare: “Nella nostra provincia, secondo i dati ISTAT 2023, si sono verificati 1.556 incidenti stradali con 2.071 feriti e 202 morti. È una strage che dobbiamo fermare”.
Biondi sottolinea come a Pisa le zone formalmente designate con limite di 30 km/h non rispettino la vera filosofia delle Zone 30: “Non basta un cartello. Le Zone 30 rappresentano un sistema complesso di interventi: dal ridisegno degli spazi pubblici all’allargamento dei marciapiedi, dall’introduzione di aree verdi alla creazione di piste ciclabili. È un cambio di visione, in cui le strade diventano spazi condivisi tra auto, pedoni e ciclisti”.
Ridurre la velocità in città non significa solo maggiore sicurezza. Biondi evidenzia anche i benefici ambientali e sociali: “Strade più lente significano meno rumore, meno stress, aria più pulita e spazi urbani più vivibili. Non si tratta solo di diminuire gli incidenti, ma di migliorare la qualità della vita per tutti”.
Biondi chiede al sindaco Michele Conti e all’assessore alla mobilità Massimo Dringoli di intraprendere un cambio di rotta: “Pisa deve diventare una città per tutti, non solo per le auto. È tempo di passare da una visione auto-centrica a un approccio sostenibile, come già fatto a Bologna, Milano e Parma. Le città che hanno adottato questo modello non sono mai tornate indietro, perché i benefici sono evidenti”.
Conclude Biondi: “Le Zone 30 sono un investimento sul futuro di Pisa, sulla sicurezza dei nostri figli e sulla salute del nostro ambiente. Il cambiamento è possibile, ma serve la volontà politica per realizzarlo. Rendiamo Pisa una città più sicura e vivibile per tutti”.