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Più di 2,5 milioni di euro ai docenti universitari

L'unione sindacale di base esprime disappunto: "Contributo eticamente censurabile. Dubbi sulla sua correttezza istituzionale"

"Disappunto per la recente distribuzione di incentivi al personale docente dell'ateneo pisano motivato dalla mancata progressione biennale dello stipendio degli anni 2012 e 2013". A parlare è l'Unione sindacale di base.

La normativa a cui fa riferimento la distribuzione dell'incentivo è la legge Gelmini: "Quest’anno -commenta Usb- la presentazione delle domande degli aventi diritto all’amministrazione è scaduta il 3 dicembre, e la cifra che verrà distribuita al nostro personale docente è di 2 milioni 592 mila 523 euro. Il disappunto nasce dal diverso trattamento riservato ai dipendenti della pubblica amministrazione, tutti in teoria con il contratto bloccato da anni ormai. Più in particolare quindi per il trattamento riservato anche ai dipendenti delle Università italiane, tutti almeno formalmente ugualmente interessati dalla riorganizzazione degli atenei previsti dalla legge Gelmini".

Dall'altro lato, il sindacato sottolinea la situazione del personale tecnico amministrativo e bibliotecario: "Con carriere bloccate, progressioni orizzontali giuridiche, con il blocco degli stipendi dal 2009 e che proseguirà per quanto sappiamo fino al 2020, si stima una perdita secca di 5-6 mila euro l’anno per ogni dipendente. Il personale docente, de-contrattualizzato, di fronte ad un blocco della progressione biennale dello stipendio vede invece la distribuzione di un incentivo più o meno giustificato sotto altre forme. Appare quindi piuttosto singolare, in un momento della vita del Paese estremamente difficile, pensare di poter distribuire a una piccolissima e privilegiata parte della popolazione italiana così tanto denaro".