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Pre-abilitazione e trapianto, Pisa prima in Italia

Il progetto pilota, nato nell'Aoup, ha l'obiettivo di minimizzare le complicanze nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato

Sfruttare il tempo che precede l’intervento chirurgico per minimizzare le complicanze. E' questo l'obiettivo di un progetto pilota nato a Pisa, nell'Azienda ospedaliero universitaria pisana, che coinvolge oltre 140 i pazienti candidati a trapianto di fegato.

Questo tipo di preparazione, nota come pre-abilitazione, spiega l'Aoup "Richiede un approccio strutturato e multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali (anestesisti, chirurghi, dietisti, fisioterapisti) che, con le loro competenze specifiche, preparano il paziente ottimizzandone e migliorandone lo stato nutrizionale e la performance fisica attraverso percorsi personalizzati prima dell’intervento".

Infatti, se alcuni fattori – età, sesso o familiarità – non sono modificabili, altri – come obesità, malnutrizione, tabagismo, scarsa attività fisica, ansia, depressione o altre condizioni mediche generali – possono essere corrette per ottenere i maggiori benefici dal trattamento sanitario in particolare per i pazienti candidati a interventi molto complessi (come il trapianto di fegato) o affetti da varie comorbidità (i cosiddetti fragili).

"Con la pre-abilitazione, come dimostrano vari studi, è possibile impattare positivamente sui risultati post-trapianto sia in termini di riduzione delle complicanze post-operatorie che della durata della degenza in ospedale. Anche per le sue caratteristiche organizzative e il ricorso alla multimedialità - spiega l'Aoup - il progetto pisano è un’assoluta novità per l’Italia, e conferma la leadership dell’Aoup nel panorama trapiantologico nazionale. Grazie alla pre-abilitazione, il paziente candidato a ricevere un nuovo fegato può ora utilizzare il tempo in cui è in lista d’attesa per migliorare le proprie condizioni fisiche e nutrizionali, essere maggiormente consapevole e motivato".