Attualità

Precari della scuola in piazza contro la riforma

Alla manifestazione regionale hanno preso parte oltre 300 persone e alcune sigle sindacali. I punti di frizione e le richieste al governo

A distanza di un mese dal presidio tenuto il 27 febbraio sotto la Torre di Pisa, i precari della scuola della Toscana sono tornati a far sentire la loro voce di protesta.

Oltre 300 persone, provenienti da tutta la regione, in piazza XX settembre.

Con loro anche alcuni dei sindacati della scuola (Flc-Cgil, Cobas, Gilda, Anief) che hanno aderito al presidio, appoggiando le ragioni della protesta e ai quali è stato chiesto, durante l’assemblea pubblica che si è tenuta durante il presidio, di “impegnarsi concretamente per portare avanti lotte efficaci, e di arrivare in tempi brevi all'indizione di uno sciopero unitario della scuola capace di bloccare la Buona Scuola di Renzi”.

“Non sono queste le riforme che servono al mondo dell'istruzione, in grande difficoltà dopo anni di tagli di fondi e personale. Il progetto di scuola-azienda, autoritaria e senza risorse pubbliche proposto dal Governo, ponendosi in continuità con le riforme precedenti, non risolverà, ma anzi aggraverà la situazione – si sottolinea in una nota sottoscritta da Assemblea Precari della Scuola 18 Febbraio, Officina-Unione degli Studenti Pisa, Sinistra Per… - E noi siamo scesi in piazza tutti uniti, perché abbiamo un'idea totalmente alternativa a quella proposta. Chiediamo un'istruzione pubblica di qualità: massicci finanziamenti per la scuola pubblica (e non per quella privata), per laboratori, didattica, ammodernamento e messa in sicurezza dell'edilizia scolastica, l'allargamento dell'organico (insegnanti e Ata) per garantire riduzione degli alunni per classe, sostegno alla disabilità e tempo pieno”.