Cronaca

Si fingono consulenti fiscali e incassano 3 milioni

Due uomini e una donna sono accusati dalla Guardia di Finanza di aver truffato decine di clienti, che avevano affidato loro la cura della contabilità

Avrebbero raggirato una quarantina di clienti tra lavoratori autonomi, imprenditori, commercianti, gioiellieri e anche medici. Il tutto, fingendosi commercialisti abilitati alla professione. Intascandosi, alla fine, circa 3 milioni di euro.

Per questo, i militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Pisa hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a tre persone, due uomini di 66 e 75 anni e una donna di 77, soci e amministratori di un centro elaborazione dati, accusati di esercizio abusivo della professione, truffa e bancarotta fraudolenta.

L'imputazione, arrivata al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, è scaturita da una serie di denunce sporte da alcuni imprenditori, che si erano visti recapitare delle cartelle esattoriali per il mancato pagamento delle imposte. Non solo: una volta fatto accesso al cassetto fiscale, questi si erano anche resi conto che qualcuno, per conto loro, aveva fatto richiesta di rateizzazione o rottamazione del debito accumulato.

Dopo una serie di controlli e l'ascolto di alcune testimonianze, secondo quanto ricostruito dai finanzieri i tre imputati avrebbero svolto la professione di consulenti fiscali senza alcun titolo o iscrizione all'albo, incassando i soldi dai clienti per la cura e la gestione della contabilità, con l'incarico di provvedere ai pagamenti di imposte e contributi.

Inoltre, secondo gli inquirenti, una volta intascati circa 3 milioni di euro, i due uomini e la donna avrebbero spinto al fallimento la propria società, distraendone il patrimonio aziendale e occultando i libri e le scritture contabili alla curatela.