Cronaca

Pugilistica Galilei in crisi: “non ci ha fermato la guerra, ma questa giunta...”

La società attiva a Pisa fin dal 1917 non si allena da dicembre e ora rischia di sciogliersi, se non si trova un impianto subito

“Prima di buttare giù la vecchia palestra ci avevano assicurato che quella nuova sarebbe stata costruita in tre mesi al massimo, perché i soldi erano già pronti. Ora, a quattro anni di distanza, non solo non abbiamo più avuto una palestra, ma sono spariti anche i soldi”.

Giovanni Seghedoni è solo uno delle tante persone che oggi pomeriggio si sono date appuntamento in consiglio comunale. Prima di salire a palazzo Gambacorti, atleti di tutte le età cresciuti nell'ex palestra del Cep, hanno steso striscioni sotto alle finestre, domandandosi quello che, con una lettera invita pochi giorni fa, avevano chiesto a sindaco Filippeschi e agli assessori Sanzo e Zambito: dove si allena la pugilistica Galilei?

“Da dicembre scorso – spiegano il presidente della società pugilistica Fabiano Angiolini e Seghedoni, incaricato dal consiglio per seguire l'attività di palestra e impianti – i nostri atleti sono costretti a non svolgere la normale attività sportiva perché manca un impianto. Con conseguenze tali da far prevedere in tempi brevi la crisi irreversibile di una società che è riuscita a non sospendere l'attività neppure durante le due guerre mondiali: dal 1917. E che si è sempre distinta come realtà nazionale di valore assoluto”.

Tanti i campioni pisani, come i fratelli Burchi, che hanno dato lustro a quello che è “un patrimonio sociale e sportivo – spiegano – riconosciuto e accreditato, non solo nella storia di Pisa ma dell'Italia intera. Per la nostra società la situazione è tale da non poter consentire altri ritardi. Il rischio è l'abbandono di atleti e insegnanti”.

In una disciplina considerata povera, questa società che vanta la stella d'argento del Coni “e ha tutte le carte in regola per ottenere quella d'oro, chiede che l'amministrazione provveda rapidamente a risolvere la questione”.