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Quasi 90 vigili, 700 interventi e 120 operatori

I numeri del vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi e del coordinamento delle Misericordie di Pisa dopo i cinque giorni di Route a San Rossore

"Oltre 550 interventi sanitari oltre ad almeno altri 200, soprattutto per il calore, nella cerimonia conclusiva".  I cinque giorni di Route hanno dato da fare alla protezione civile di Pisa e alle forze dell'ordine che, per 24 ore, tutti i giorni, ha impegnato 87 vigili urbani e 120 operatori, oltre a forze dell'ordine e al personale Agesci. 

E dei volontari delle Misericordie della provincia di Pisa, supportati anche da altre associate provenienti da tutta la Toscana e coordinati da Maurizio Ghiara.
Le confraternite hanno messo a disposizione una media di 8 ambulanze al giorno e oltre 100 soccorritori. In soli quattro giorni di raduno, gli accessi al punto medico sono stati circa 550. Quasi 200 solo nella giornata
di domenica e circa 400 gli interventi gestiti sul campo dai volontari delle
ambulanze.
“Vogliamo ringraziare tutti i volontari e tutte le Misericordie che hanno lavorato
ininterrottamente per giorni interi – affermano i responsabili del settore
protezione civile del coordinamento pisano delle Misericordie -
. Con la loro
partecipazione, il loro impegno, e grazie anche al personale della centrale
operativa 118, tutto è andato per il meglio".

Negli stessi giorni, al posto medico avanzato del Gruppo di Chirurgia d'urgenza sono state visitate 395 persone (divise in 350 prestazioni e 45 osservazioni) e a dover ricorrere al pronto soccorso sono state, su oltre 30mila scout, solo 63 persone, arrivate con traumi minori, piccole ustioni, qualche caso di febbre o problemi gastrointestinali. 

"È stato un impegno serio, costante, svolto con grande senso di responsabilità - secondo il vicesindaco Paolo Ghezzi -. Sentivamo tutti l'enorme carico di responsabilità nei confronti dei ragazzi di San Rossore e delle loro famiglie che con fiducia hanno affidato i loro figli a questa città e all'organizzazione dell'evento. Gli scenari di rischio, sia ordinari che straordinari, erano chiari e le procedure di emergenza sono state condivise da tutti i soggetti coinvolti e adattate alle esigenze in funzione di un costante confronto con i responsabili di Agesci".

L'attenzione della Protezione civile è stata rivolta a tre aspetti ritenuti prioritari: l'antincendio boschivo, la tutela sanitaria, la cerimonia finale con le procedure di uscita.