Cronaca

Quel pezzo di città dalla Memoria corta. I martiri delle foibe nel mirino degli antifascisti

Danneggiata la lapide sulla rotonda all’incrocio fra via Lucchese e via Paparelli. Lo sdegno del sindaco Filippeschi

Dalla violenza può nascere solo altra violenza. E capita così che nel giorno in cui si ricorda un eccidio, si finisca per violentarne un altro.

Nella rotonda all’incrocio fra via Lucchese e via Paparelli, la dedica ai Martiri delle foibe è stata sostituita dalla scritta Pisa antifascista. Il cartello è stato presto rimosso dalla Polizia municipale, che dovrà ora presentare una denuncia contro ignoti.

Ma quello che è successo oggi a Pisa è altro dal danneggiamento di una lapide commemorativa: la memoria resta in chi sa e conosce. Nelle foibe non morirono fascisti, ma italiani ritenuti stranieri in quella che era da sempre casa loro. Esattamente come diversi, a un tratto, furono ebrei, omosessuali, dissidenti politici.

Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha sottolineato la volgarità e l’ignoranza degli autori del gesto: "Proprio nel giorno della memoria non si sentiva alcun bisogno sul paragone sottointeso fra i caduti della shoah (zingari, ebrei, omosessuali, rom, malati di mente, comunisti, partigiani…) e i martiri delle foibe indicati da alcuni come fascisti. Così si semplifica e si travisa una vicenda dolorosa".