Cronaca

"Quella variante tutela l'interesse di pochi"

Il Psi motiva il no alla modifica, lancia un tavolo con chi la pensa allo stesso modo e avverte il Pd: "Una parte di elettori non la pensa come voi"

"Una pubblica amministrazione che 'vuole cambiare il verso' avvicinandosi ai cittadini deve caratterizzare sempre la propria azione verso la tutela del pubblico interesse. Con questa variante di monitoraggio si vuole al contrario tutelare l’interesse di pochi privilegiati". 

Ne è convinto il segretario socialista dell'unione comunale di Cascina Stefano Cateni che, commentando la variante aggiunge "si rastrella la capacità edificatoria residua del vigente strumento urbanistico, di fatto rendendo inedificabile tante piccole zone di completamento, su cui per inciso i rispettivi proprietari hanno per anni pagato Ici e Imu e altri vari balzelli, a vantaggio di 3 grandi interventi, privando tanti cittadini della possibilità di eseguire piccoli interventi che risolvono legittime esigenze familiari diffuse".

I Socialisti cascinesi, dichiarandosi disponibili a incontrare cittadini e forze politiche che hanno espresso in questi mesi posizioni simili o chiesto di modificare la variante proposta da questa giunta, ammettono di non condividere "le scelte effettuate dal sindaco e dalla giunta -spiega Cateni - con l’adozione della variante al piano strutturale ed al regolamento urbanistico in quanto contrastano con il programma della coalizione su di un punto irrinunciabile come lo sviluppo equilibrato del territorio e il contenimento dell’uso del territorio".

In particolare, i Socialisti contestano "il carico urbanistico concentrato su tre zone oggetto di variante: 180 dei 375 alloggi ancora disponibili vengo attribuiti alla trasformazione delle fornaci Quaglierini e Settesoldi ed alla perequazione della mostra del mobilio in una zona ad est di cascina a danno di tante piccole aree di completamento. La riduzione tendente allo zero delle aree a destinazione industriale artigianale con una dilatazione, non supportata da credibili ipotesi di sviluppo aziendale, di aree destinate a interventi privati e all’espansione commerciale della zona di Navacchio per notevoli metri quadrati di superficie. Anche in considerazione dell'attuale congiuntura economica e la presenza nell'area di edifici inutilizzati perché interessati da crisi aziendali, la mancata presenza di indicazioni infrastrutturali di raccordo con gli altri comuni ed a sostegno delle previste aree di intervento tipo il collegamento stradale con la variante nordest in particolare se l'area commerciale di Navacchio sarà realmente interessata da fondate esigenze di sviluppo aziendale e l'inserimento di 42 ettari di aree per estrazioni di inerti sul Nugolaio senza una discussione sulle motivazioni di un intervento di tale ampiezza né di una sua più incisiva regolamentazione e di maggiori garanzie per suo corretto recupero".

Al Pd ricordano infine che "una parte politica del centrosinistra, significativa anche elettoralmente, ha opinioni unitarie su questo argomento e che nel contempo si vanno formando convergenze importanti a cui si deve tenere di conto a livello locale, regionale e nazionale".