Cronaca

Ritrovate 12 opere d'arte sottratte al museo di San Matteo

Se ne era impossessato un restauratore di Lucca nel 2003. Tra i quadri una madonna addolorata da tre milioni di euro

Dodici opere d'arte che erano stata sottratte al museo di San Matteo a Pisa sono state recuperate dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Firenze e riconsegnate al museo. Tra queste una Madonna addolorata del fiammingo Quinten Metsys del sedicesimo secolo che era stata venduta durante un'asta in Svizzera per il valore di 3 milioni di euro.

Ad accorgersi della mancanza di 12 opere, due devono ancora essere recuperate e si trovano in Francia, è stato lo stesso museo quando ha inventariato nuovamente le opere nel 2013 dopo dieci anni da quando uscirono dai depositi di San Matteo. I quadri infatti erano usciti dal museo per essere restaurati nel 2003, ma il restauratore di fiducia ne aveva restituite solo 5 e ne aveva trattenuto presso di sé 12 in parte vendendole dopo avere riscosso i compensi per il restauro. L'uomo che ha un laboratorio a Lucca, ora è stato denunciato per appropriazione indebita, anche se il reato commesso nel 2003 ormai dovrebbe essere prescritto.

Tra le altre opere compaiono dipinti di vari pittori minori di scuola toscana e fiamminghi del quindicesimo e sedicesimo secolo e un olio del Sodona, San Benedetto e Santa Scolastica.

Le indagini che hanno permesso di risalire alle opere sono state svolte in tempi veloci, appena cinque mesi e le ha coordinate il colonnello Lanfranco Dibio del nucleo fiorentino di tutela del patrimonio culturale sotto la guida del pm Giovanni Porpora. Durante il lavoro degli inquirenti sono state svolte anche varie intercettazioni telefoniche.

Alla fine i militari dell'Arma hanno ricostruito i vari passaggi che le opere avevano fatto dalla casa del restauratore lucchese di 65 anni e sono risaliti fino alla casa d'aste svizzera che ha venduto la principale opera d'arte la Madonna addolorata di Metsys e grazie a una rogatoria internazionale sono riusciti a recuperarla con l'aiuto della autorità greche.

Le indagini sono cominciate dopo che un esperto vicino al museo aveva visto una della opere che dovevano essere a san Matteo, nel catalogo della casa d'aste, da lì è partita la ricerca nei depositi del Museo Nazionale di san Matteo da parte del direttore Dario Matteoni che ha messo in luce l'ammanco della opere. A quel punto la sovrintendente della toscana Isabella Lapi e la sovrintendente dell'area pisana Paola Raffaella David si sono rivolte ai carabinieri che hanno avvitato le indagini recuperando le opere che erano state sottratte 10 anni fa al museo.

Adesso i militari e la procura di Pisa stanno lavorando per recuperare le due opere del rinascimento fiammingo vendute in Francia.