Spettacoli

Religione tra sacro e profano: Inri al Teatro Verdi

Opera della compagnia di teatrodanza C.ie Zerogrammi, costituita da Mazzotta e Sciannamea

Foto Photophilla

La danza contemporanea e di ricerca sorprende il pubblico raccontando l'aspetto grottesco e paradossale della quotidianità.

La giovane ma già affermata compagnia di teatrodanza C.ie Zerogrammi, costituita nel 2006 dai coreografi e danzatori Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea, presenta Inri, sabato 15 febbraio alle 21 al Teatro Verdi.

Inri è il racconto di due fedeli, devote, addolorate, goffe, anziane signore, timorate di Dio, interpretate, en travesti, dal duo Mazzotta Sciannamea. Si muovono sulla scena attingendo alla inesauribile fonte di ispirazione coreografica e gestuale che è il rapporto del fedele con la religione, con particolare riferimento al contesto “meridionale”, dove facilmente si mescola il sacro al profano. Si racconta quindi di una religione che profuma di mandarini sui presepi, di mandorle e zucchero, noci e castagne secche, che risuona di bolero nelle piazze dopo le sacre processioni, una religione di docili vecchiette rosario-munite ancora bardate in nero, il cui Dio le raggiunge anche tra le cose domestiche. La liturgia, nei modi, nei segni che si ripetono, nelle intonazioni, diventa danza di mani giunte e ginocchia gonfie, fruibile nelle più goffe reinterpretazioni e i suoni del rito rimangono detti a metà, per il timore di sbagliare, di peccare.

Una danza energica ed elegante per una storia che incanta, diverte e convince, capace di raccontare senza dire, nel silenzio di gesti e movimenti, in un teatro-danza di pregnante bellezza.

Collaborazione alla drammaturgia di Fabio Chiriatti, musiche, costumi e scene firmati dalla compagnia, luci disegnate da Stefano Mazzotta e Chiara Guglielmi, produzione C.ie Zerogrammi, coproduzione Festival Oriente Occidente, La Piattaforma con il sostegno di Regione Piemonte, un ringraziamento a Dimora Coreografica, progetto partecipante a Anticorpi XL - Network Giovane Danza d'Autore, grazie al contributo di Festival Interplay.

Per maggiori informazioni: Teatro di Pisa tel 050-941111 e www.teatrodipisa.pi.it