I tre, macedoni, erano a bordo di una macchina, parcheggiata a fari spenti. Il furto era stato perpetrato poco prima in un pozzetto di derivazione elettrica in località Guasticce. Nell'auto c'erano matasse di cavi di rame per un peso di 400 chili e quasi 500 metri di lunghezza, tagliati e sfilati dalla rete ferroviaria. In loro possesso anche tronchesi, tagliacavi, guanti, cacciavite. I tre, tutti pregiudicati, con dimora nel campo nomadi di Tirrenia, sono stati arrestati e avranno il processo a febbraio. Nel frattempo uno è stato rimesso in libertà e per gli altri due è scattata la misura cautelare dell'obbligo di firma.