Attualità

Salvò 5mila ebrei, Pisa ricorda Palatucci

Cerimonia alla Scuola Sant'Anna in memoria del questore di Fiume che salvò migliaia di persone dai campi di concentramento

Nel Febbraio 2021 la scuola superiore Sant'Anna ha piantato un olivo in memoria di Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume morto nel campo di concentramento di Dachau, il 10 febbraio 1945. Prima di essere arrestato dai tedeschi delle SS,  contribuì a salvare almeno 5mila persone di religione ebraica dai campi di concentramento. Per queste azioni, dal 1990 lo stato di Israele lo ha inserito tra i “Giusti tra le Nazioni”.

Oggi quell'olivo, simbolo di pace, è cresciuto e proprio ieri, nel giardino dell'istituto universitario che lo ospita si è svolta una cerimonia in memoria di Palatucci che si è conclusa con la deposizione di una corona di fiori ai piedi dell’albero.

Alla commemorazione erano presenti i rappresentati di enti e istituzioni locali, a cominciare dalla Scuola Sant'Anna con la rettrice Sabina Nuti “L’olivo che abbiamo piantato in onore di Giovanni Palatucci - ha dello la rettrice- è al centro della Scuola, in un luogo dove ogni giorno passano decine e decine di ragazze e di ragazzi. È un monito per non dimenticare una delle pagine più tragiche della nostra storia e per riflettere su quanto è stato importante avere avuto figure come Palatucci”.

Presente anche il questore di Pisa Sebastiano Salvo, che ha sottolineato come la figura di Giovanni Palatucci rappresenti "La forza e il coraggio di non allinearsi, di andare contro ciò che gli veniva imposto per seguire la propria coscienza e il proprio cuore”.

L’assessore alla scuola e ai servizi educativi Riccardo Buscemi è intervenuto in rappresentanza del Comune di Pisa. "L'amministrazione comunale di Pisa -ha  sottolineato l'assessore - è molto sensibile al tema della memoria, come dimostrano le tre borse di studio appena finanziate che consentiranno a tre studenti delle scuole superiori di partecipare ai viaggi della memoria a Dachau”.

Presente anche il rappresentante della Comunità ebraica. “La memoria funga da monito affinché queste cose non succedano più. Giovanni Palatucci - ha detto Federico Prosperi- non era un eroe ma una persona normale che, di fronte al bivio della storia, ha avuto il coraggio di difendere le proprie idee e di salvare la vita di molti innocenti”.