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Eccidio della Romagna, il giorno del ricordo

Cerimonia a Le Focette in memoria delle vittime della strage nazifascista Nardini: "Oggi non celebriamo soltanto, oggi confermiamo un impegno"

Foto: Comune di san Giuliano Terme, da Facebook

A Molina di Quosa è il giorno del ricordo. Si è svolta oggi, al sacrario che sorge in località Focette, la commemorazione delle 69 vittime dell'eccidio della Romagna, che avvenne per mano dei soldati tedeschi della 16a SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS l'11 Agosto 1944, con l’aiuto dei fascisti.

Il giorno seguente la stessa divisione tedesca fu responsabile della strage di Sant'Anna di Stazzema.

Alla commemorazione, organizzata dal Comitato interparrocchiale Martiri della Romagna dell’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Pisa, hanno partecipato, tra gli altri, l'amministrazione comunale di San Giuliano terme, il presidente della Provincia Massimiliano Angori e l'assessora regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini.

“Oggi  - ha detto l'assessora- non celebriamo soltanto, oggi confermiamo un impegno: difendere i valori di libertà, democrazia, pace che il nazifascismo cercò di annientare e lo facciamo ricordando e onorando 69 vittime innocenti. Coltivare la memoria di stragi come questa è un dovere civile e morale, perché quel passato non smetterà mai di riguardarci e di chiamarci a vigilare e ad agire perché quegli orrori, in nessuna forma, possano ripetersi. Ora come allora, la scelta deve essere quella di non voltarsi da un’altra parte, ma di stare dalla parte giusta, combattendo contro ogni manifestazione di violenza, odio e discriminazione”.

“C’è un compito – ha proseguito Nardini - più urgente di altri: rendere pienamente consapevoli di questa storia le nuove generazione. La scuola ha, in questo senso, un ruolo fondamentale, il luogo dove si coltivano la Memoria e la conoscenza della nostra Costituzione. La Regione Toscana ha come simbolo il Pegaso alato, lo stesso del Comitato Toscano Liberazione Nazionale. Ecco – ha concluso – il mio auspicio è quel simbolo, così come le bellissime parole della nostra Costituzione, possano parlare sempre di più e meglio alle ragazze e ai ragazzi toscani perché sono loro che devono raccogliere il testimone da coloro che ci hanno consegnato un Paese libero e democratico”.

La cerimonia ha visto la deposizione di una corona da parte dell’Amministrazione comunale al monumento che ricorda il luogo in cui avvennero i rastrellamenti ad opera delle truppe naziste e la celebrazione della messa di suffragio celebrata dall’arcivescovo di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto.

L’eccidio, rimasto impunito, seguì il rastrellamento avvenuto alcuni giorni prima, nella notte fra il 6 e il 7 agosto, a Molina di Quosa dove centinaia di famiglie avevano cercato rifugio dopo il bando tedesco che invitava tutti gli uomini a presentarsi entro due giorni ai comandi militari per l'arruolamento volontario nelle compagnie dei lavoratori.