Centocinquanta ettari di impianti fotovoltaici e agrivoltaici rischiano di trasformare il paesaggio tra San Giuliano Terme e Asciano. Un’estensione che, se realizzata, corrisponderebbe a oltre duecento campi da calcio. Un progetto imponente, suddiviso in più lotti, che ha allarmato l’Amministrazione comunale e acceso il dibattito pubblico.
“È un vero e proprio assedio delle multinazionali del fotovoltaico ai piedi del Monte Pisano”, ha denunciato il sindaco Matteo Cecchelli. “Una distesa di pannelli che minaccia la nostra identità, la nostra bellezza e l’equilibrio di questi luoghi”. Il Comune si è già opposto con un ricorso al Consiglio di Stato contro il progetto lungo la S.S. 12, mentre sulla proposta di 116 ettari nella zona di via Sant’Elena è stato avviato l’accesso agli atti alla Regione Toscana. In parallelo, preoccupano i sopralluoghi avvistati nei pressi di via Dell’Alberaccio, dove si teme l’arrivo di un ulteriore impianto da oltre 18 ettari.
Per Cecchelli il problema è anche normativo. “Ci troviamo ogni volta a difendere il territorio da leggi nazionali che tolgono ai Comuni la possibilità di scegliere. Così si genera solo confusione, allarme tra i cittadini e danni per chi vive di agricoltura e paesaggio”.
Nel frattempo, in zona si muove anche la società civile. Un gruppo di residenti sta dando vita a un nuovo Comitato Civico per difendere la piana attorno all’Acquedotto Mediceo. “Siamo in contatto con loro – ha confermato Cecchelli – e come sempre l’unione tra cittadini e istituzioni può fare la differenza. La transizione energetica è un obiettivo condiviso, ma dev’essere anche sostenibile dal punto di vista ambientale”.