Si apre la strada al recupero e alla riqualificazione della Rocca di Ripafratta, testimonianza di architettura medioevale difensiva risalente al XII secolo. La prima fase sarà la sua acquisizione da privati, poi il restauro. Uno sforzo pari a di 2 milioni di euro per il quale il Comune ha chiesto l'intervento della Fondazione Pisa che valuterà, al termine degli studi archeologici in atto, la sua disponibilità a sostenere economicamente la riqualificazione della Rocca.
Già negli anni scorsi erano state esaminate ipotesi di intervento che sono però rimaste senza seguito a causa di alcune criticità operative del tempo: già 6 anni fa venne redatto un progetto preliminare d'intervento per il restauro del sito.
Oggi, il Comune di San Giuliano Terme e le locali associazioni culturali, in particolare l’associazione Salviamo la Rocca, ripropongono all’attenzione generale la situazione del sito. "Siamo fiduciosi che arriveremo a restaurare il bene e a farlo funzionare" ha assicurato il sindaco Sergio Di Maio.
L'obiettivo è quello di riqualificare la Rocca evidenziandone il valore storico, architettonico e culturale, e metterla nelle condizioni di poter ospitare iniziative capaci di generare valore nell’interesse del territorio, in primis di quello turistico, con percorsi e incentivi per portare i visitatori al suo interno.
Si apre quindi un'importante pagina per il comune di San Giuliano e per il territorio pisano.
Lo studio, va sottolineato, è in fase preliminare, ma servirà a valutare le possibilità di utilizzo permanente e sostenibile della Rocca, una volta restaurata. Fase preliminare che appare di assoluta necessità tenuto conto che l’acquisizione della Rocca, la progettazione tecnica e le operazioni di restauro e di riqualificazione possono impegnare risorse significative per un complesso intervento a carattere pluriennale.
A tal fine, la Fondazione Pisa ha inteso affidare, con la condivisione del Comune e dell’associazione Salviamo la Rocca, la realizzazione di tale preliminare approfondimento al Centro di Ricerca Ask della Bocconi, quale istituto specializzato nel condurre studi di fattibilità socio – economico – culturale.
I risultati dello studio saranno disponibili entro la metà del prossimo anno.
"Il problema - ha spiegato il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli - non è restaurare il monumento bensì assicurargli una vita migliore negli anni a venire. Lo studio della Bocconi ci aiuterà a capire se è giusto intervenire o se è
meglio aspettare tempi migliori. Entro il prossimo mese di giugno conosceremo l'analisi degli esperti e decideremo".