Cronaca

San Giuliano in lutto, è morto Andrea Verdigi

Era il padre di Domenico Marco, il giovane che nel 2004 perse la vita a Marina di Pisa dopo aver salvato due bambini dal mare in tempesta

Andrea e Carla Verdigi davanti al monumento che ricorda il sacrificio del figlio Marco Domenico

Lutto per la scomparsa di Andrea Verdigi. Era il padre di Domenico Marco, il giovane di San Martino a Ulmiano che il 21 Agosto del 2004 perse la vita a Marina di Pisa dopo aver salvato due bambini dal mare in tempesta.

Tanti coloro che hanno espresso cordoglio per la dipartita di Andrea, scomparso pochi mesi dopo la morte dell'amata moglie Carla. Tra questi il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio.

"Conoscevo Andrea Verdigi e la sua famiglia da oltre trent'anni -  scrive il sindaco Di Maio, in un post sulla sua pagina Facebook- molto prima di ricoprire questo incarico. Dopo la tragedia che tutti conosciamo, vale a dire il gesto da eroe che è costato la vita a Domenico Marco il 21 agosto del 2004, la nostra conoscenza è diventata più profonda.Da quel momento abbiamo avuto un rapporto pressoché quotidiano, a partire dalla costituzione dell'associazione che porta il nome di suo figlio. Tutte le legislature che si sono avvicendate hanno dato grande risalto e sostegno al premio Domenico Marco Verdigi, nato per aiutare i bambini in difficoltà, un momento che ha rappresentato e rappresenta al meglio i valori su cui si fonda la nostra comunità. Ed è proprio questo che mi ha sempre colpito: la capacità di Andrea e Carla di convertire il dolore in generosità e altruismo. Andrea era una persona buona. Una persona che non meritava di subire il più grande dei dolori che possa subire un genitore: sopravvivere ai propri figli. Vale anche per Carla, ovviamente, che ci ha lasciati qualche mese fa e alla quale estendo questo pensiero commosso. Andrea e Carla hanno dimostrato che possiamo essere persone migliori nonostante il dolore. Che la vita merita di essere vissuta e condivisa, nonostante tutto. Se è vero che il modo migliore per onorare chi non c'è più è occuparci di chi è ancora tra noi, è nostro dovere, come comunità, stare vicini alle persone che in questi diciassette anni hanno portato avanti l'associazione, aiutando concretamente tantissimi bambini in situazioni di difficoltà. Lo dobbiamo a Marco, a Carla e ad Andrea, che non sono più tra noi, ma che vivranno in ogni gesto disinteressato e discreto".