Tensione altissima dopo gli scontri avvenuti all’aeroporto Galileo Galilei durante la manifestazione pro Palestina. Alcuni agenti sono rimasti feriti e il Segretario Provinciale FSP Polizia di Stato di Pisa, Lorenzo Cardogna, ha espresso solidarietà ai colleghi coinvolti, "Ai feriti vanno i più sentiti auguri di pronta guarigione".
La dinamica. Il corteo partito in mattinata ha attraversato Pisa con diverse tappe di protesta. Dopo aver raggiunto l’ingresso di Pisa Centro e invaso l’autostrada A12 in direzione Genova-Rosignano, i manifestanti hanno spostato il loro obiettivo sull’aeroporto Galileo Galilei. L’arrivo allo scalo è avvenuto intorno alle 15.
Davanti all’ingresso è subito nato un confronto acceso con le forze dell’ordine, che hanno provato a fermare l’irruzione. Ne sono seguiti spintoni e momenti di tensione fino a quando alcuni gruppi sono riusciti a entrare dentro il terminal, dirigendosi verso l’uscita riservata ai passeggeri in arrivo. Anche qui gli agenti hanno cercato di bloccare l’avanzata, ma i manifestanti hanno continuato a premere superando la seconda linea di sbarramento.
Cardogna ha sottolineato come ancora una volta la carenza di personale abbia pesato in modo decisivo, "Una carenza di organico ormai cronica ha costretto poche decine di poliziotti a fronteggiare centinaia di manifestanti ‘pacifisti picchiatori’, che hanno dato prova di violenza e aggressività contro le Forze dell’Ordine. Uno scenario prevedibile, frutto dello squilibrio di forze in campo, che poteva e doveva essere evitato".
Il sindacato richiama l’attenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza sulla necessità urgente di rinforzi. "Abbiamo condiviso quanto dichiarato ieri dal Sottosegretario Molteni in visita a Pisa – ha aggiunto Cardogna – quando ha evidenziato come, per troppi anni, il tema dell’innalzamento di fascia sia stato utilizzato da qualcuno quale alibi per non affrontare seriamente la questione degli organici. Oggi Pisa ha bisogno di almeno 50 unità in più già dalle prossime assegnazioni di gennaio: non è più tempo di rinvii".
Il sindacato avverte che la situazione non è più sostenibile. "I colleghi non possono continuare a reggere turni massacranti, doppi servizi e la gestione di manifestazioni quotidiane con un organico del tutto inadeguato. Se non arriveranno risposte concrete e immediate – ha concluso Cardogna – saremo costretti a mettere in campo azioni di protesta a tutela della sicurezza dei cittadini e della dignità professionale degli operatori".