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​Scout, modello per la movida pisana

Per Guardati di Fipe ConfcommercioPisa si può imparare dai giovani di San Rossore in quanto a organizzazione, rispetto e convivenza

Gli scout come modello per una sana e corretta movida. A pensarla così il presidente di Fipe ConfcommercioPisa Enrico Guardati che elogia “l’ottima organizzazione e l’assoluto rispetto per cose e persone, dimostrato in modo esemplare da questi giovani scout” che in oltre tremila hanno saputo convivere correttamente nel Parco di San Rossore: “Credo – dice Guardati – che questo modo di vivere i luoghi debba ispirare il modo di divertirsi dei giovani in città”.

Il paragone del presidente provinciale della Fipe riguarda il fenomeno della movida cittadina che, secondo Guardati, non consta di numeri di gran lunga inferiori a quelli degli scout a San Rossore, eppure ogni fine settimana crea disordini in alcune zone della città. “Evidentemente – spiega Guardati – c’è qualcosa che non funziona. È tutta questione di volontà nel far rispettare le regole. Nel caso degli scout, le regole sono state fatte rispettare, nelle serate pisane questa volontà manca completamente”.

Per Guardati non è solo questione di maleducazione, ma anche di controlli da parte delle autorità: “Come si può permettere impunemente che gruppi di venditori abusivi possano girare liberamente per le strade cittadine smerciando superalcolici a prezzi stracciati? Oppure ad attività di minimarket di agire senza limiti di nessun tipo, a qualsiasi orario del giorno e della notte?”.