Politica

"Siamo sindaci", la gioia non aspetta l'ufficialità

Sel chiede l'assessore e mette un veto: "Nessun ex". Andreotti soddisfatta: "Ci hanno di nuovo dato fiducia, peccato per Livorno"

"Siamo sindaci, siamo sindaci". L'ufficialità non c'è ancora quando i fedelissimi di Di Maio iniziano a festeggiare. Per scaramanzia non aprono la bottiglia: mancano ancora sei seggi, ma se la passano di mano in mano, visto che Strignano e i 5 stelle sono quasi doppiati. 

Le urne, però, spesso sorprendono e allora loro un po' applaudono e ridono, un po' si fermano e sperano, affacciati dal balcone della locale sezione del Pd e seduti davanti al bar che accoglie e raccoglie in prevalenza giovani di Sel. Fino a quell'ultima conferma: quando il tappo dello spumante salta, nella stanzetta del circolo ci sono tutti e festeggiano insieme. 

Allora capisci che il più non è fatto. Ora ci sono promesse da rispettare e dimostrazioni da dare. 

"Nonostante tutto quello che è successo in questi mesi all'interno del partito - dice la segretaria Pd Daniela Andreotti -, i sangiulianese ci hanno ancora dato fiducia. Ora dobbiamo ricompensarli, si cambia davvero". Poi quel pensiero alla Livorno persa: "La gioia non è completa, ma è comunque grande: San Giuliano è tornata". E da quella prospettiva, sul balcone che guarda le terme, la bandiera del Pd che sventola su San Giuliano non è solo una metafora. 

Festeggia anche Franco Marchetti, candidato contro Di Maio alle primarie e alleato nella tornata: è consapevole di essere una parte importante di quel successo. "A partire dal programma di coalizione - spiega -. Molti di quei punti li abbiamo chiesti noi. Anche per questo, ci aspettiamo almeno un assessore. Ma siamo abbastanza tranquilli, a riguardo: non crediamo che il Pd voglia fare l'asso piglia tutto, anche per dare seguito a quella discontinuità che ha fatto la campagna elettorale. D'altra parte, poi, qui ci sono molti ragazzi giovani che si sono impegnati sapendo di non avere niente in cambio, proprio per vincere quelle vecchie logiche e Sel ha rappresentato un fattore aggregante dopo le vicende interne al partito, anche mettendosi in gioco nelle primarie".