Cronaca

Sorpresi a bruciare matasse di rame, arrestati

350 chili di materiale bruciato per essere privato della plastica e rivenduto ai ricettatori

Due nomadi sono stati arrestati perché sorpresi alle 2 di notte a bruciare matasse di rame nel campo di Coltano. 

Una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile ha notato una densa nube di fumo nero che interessava l'Aurelia; il fumo proveniva dall’abitato in via dell’Idrovora, dove sono presenti le villette concesse dal Comune di Pisa ad alcune famiglie di Rom.

L’alfa 159 dei militari ha quindi imboccato la via Idrovora in direzione del campo nomadi, a luci spente, notando due persone che stavano bruciando delle matasse di rame, al fine di far sciogliere la copertura in plastica e poter poi rivenderle a ricettatori.

Attorno al fuoco, altre matasse dello stesso materiale, alcune già bruciate e prive di guaina in plastica, altre ancora con il rivestimento. Sempre vicino al fuoco, la pattuglia ha rinvenuto una presa di corrente per cavi di alta tensione e una grossa tanica in plastica  rossa, contenente circa 25 litro. di olio lubrificante combustibile, probabilmente utilizzato come innesco per appiccare il fuoco.

Il cosiddetto oro rosso ha un mercato sempre fiorente, in quanto valutato circa 5-6 euro se venduto clandestinamente a ricettatori compiacenti.

L’opera di abbruciamento del rame è necessaria sia per togliere la plastica, sia per sporcare il rame, in modo tale da farlo sembrare vecchio e destare meno sospetti in caso di controllo.

I due soggetti, in seguito identificati in Beljurov R. e di Thaki I., macedoni, sono stati arrestati, mentre sul posto un mezzo dei vigili del fuoco si è occupato di spegnere il fuoco, mentre il materiale veniva portato via con un carro attrezzi e quantificato in circa 350 kg.

I due sono tornati in libertà su ordine del pm.