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Sportello pisano per il difensore civico regionale

Un importante servizio di prossimità per il cittadino, quello del difensore civico, ha trovato la sua sede nel palazzo della Provincia di Pisa

Uno sportello decentrato del Difensore civico regionale, il ‘primo contatto’ per mettere a disposizione, sul territorio, i servizi dell’Ufficio che tutela diritti e interessi dei cittadini nei rapporti con le amministrazioni pubbliche che operano in Toscana e con i privati che gestiscono pubblici servizi, ha trovato casa a Pisa.

“Sarà il primo punto di relazione diretta, quello che si definisce ‘un servizio di prossimità’, sull’intero pacchetto di assistenza e composizione gratuita delle controversie portata avanti dall’Ufficio regionale”, ha specificato Sandro Vannini, difensore civico regionale.

Oggi, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte tra gli altri, oltre a Vannini, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il consigliere Antonio Mazzeo e il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, si è perfezionata la convenzione tra Difensore e Provincia. 

Lo sportello decentrato di Pisa avrà sede presso l’amministrazione provinciale, in via Nenni 30 e si avvarrà del personale dipendente dell’ente per raccogliere segnalazioni, aiutare il cittadino a compilare la necessaria documentazione e quindi prendere contatti con l’Ufficio regionale.

E’ stato Massimiliano Angori, presidente della Provincia di Pisa, a fare gli onori di casa, sottolineando come i cittadini abbiano “le idee chiare: vogliono servizi che funzionano e gestori che li fanno funzionare”.

Nella sala in piazza Vittorio Emanuele II, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha riconosciuto “sul campo” i meriti di Sandro Vannini “per l’impulso impresso a questo istituto, con volontà, impegno e competenza” e anche quelli di Lucia Franchini, che ha moderato l’incontro. “La costituzione di questo ufficio rappresenta un traguardo importante per i cittadini di questo territorio e per la stessa rappresentanza istituzionale e politica – ha affermato Franchini -. Più volte durante il periodo del mio incarico come difensore civico a livello regionale e nazionale ho ribadito che il vero esercizio costituzionale si esplica con la salvaguardia dei diritti civili e umani e lo strumento più immediato, più rappresentativo di una partecipazione democratica si esplica con la conciliazione delle controversie per far crescere una cultura della condivisione a livello sociale e una salvaguardia della propria qualità della vita a livello individuale”.

Giani ha esplicitato “lo sforzo locale e nazionale per fare acquisire le competenze di conciliazione su luce e gas al difensore e per sviluppare nel miglior modo possibile i rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino”.

L’assistenza, la conciliazione di controversie, la gratuità delle prestazioni come strumento di cittadinanza ma anche di “vicinanza sociale” hanno improntato l’intervento di Sandro Vannini. Il Difensore cita casi specifici, “bollette pazze da 43 mila euro; call center che chiamano solo per vendere e non per rispondere alle varie richieste di informazioni; sportelli non sempre presenti sul territorio per chi eroga servizi di luce, energia, gas”.

Davanti al mondo dell’associazionismo e delle categorie, a sindacati e istituzioni, Vannini porta il messaggio: “noi siamo dalla parte dei più deboli: anziani, disabili, chi sconta ‘errori’ sanitari. Qui si fa rete, è un aiuto per favorire democrazia e partecipazione. Abbiamo aperto collaborazioni con moltissime realtà”, tra cui il Dipartimento di medicina legale dell’Università di Pisa, presente in sala, con cui il Difensore ha stipulato una convenzione per l’accertamento delle responsabilità sanitarie. Questo, ha ripetuto Vannini, “sarà il primo punto di relazione diretta, un servizio di prossimità per l’assistenza e la composizione gratuita delle controversie portate avanti dall’intero ufficio regionale, dove ci sono funzionari esperti nei vari settori”.

Ad Antonio Mazzeo, componente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, le conclusioni di un incontro che segna l’impegno “per un grande processo di democrazia partecipativa; il cittadino così può avvicinarsi alla Regione e alla politica, e sentire una vicinanza concreta sul territorio. Il nostro obiettivo sarà quello di creare un punto di ascolto e contatto in ogni capoluogo per essere sempre più vicini a persone e territori”.