Attualità

Strage di via D'Amelio, Pisa non dimentica

Al giardino Falcone e Borsellino la cerimonia a 33 anni dall'attentato. Bonnano: “Occasione per riaffermare con forza i valori della legalità”

Il 19 Luglio 1992 il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta persero la vita nella strage di Via D'Amelio a Palermo.Tra loro, Emanuela Loi, la prima agente di polizia uccisa in servizio.

A 33 anni dall'attentato il Comune di Pisa in collaborazione con l’Edicola della Legalità, ha voluto rendere omaggio alle vittime con una cerimonia commemorativa che si è svolta al giardino intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 

Erano presenti le autorità militari e civili cittadine, tra cui l’assessore alla legalità del Comune di Pisa, Giovanna Bonanno, il prefetto di Pisa, Maria Luisa D'Alessandro, il presidente della provincia di Pisa, Massimiliano Angori e la presidente dell’associazione Nicola Ciardelli Onlus che gestisce l’Edicola della Legalità, Federica Ciardelli.

“Domani ricorrono 33 anni dalla strage di Via D’Amelio - ha dichiarato l’assessore alla legalità del Comune di Pisa, Giovanna Bonanno - un evento che ha segnato in modo indelebile la storia del nostro Paese. Il 19 luglio 1992 persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, tra cui la giovanissima Emanuela Loi la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio. Un sacrificio che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Abbiamo scelto di commemorare questo giorno in un luogo simbolico: il giardino dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Due figure che rappresentano la forza della giustizia e l’impegno incrollabile contro ogni forma di criminalità mafiosa. Ricordare Paolo Borsellino non significa solo rendere omaggio alla sua memoria, ma anche riaffermare con forza i valori della legalità e della giustizia, partendo proprio dal sacrificio di tutte le donne e uomini che hanno lottato fino alla fine contro la criminalità mafiosa. È un dovere morale e civico che abbiamo verso le nuove generazioni, affinché crescano in una società più giusta, fondata sul rispetto delle regole e sul rifiuto dell’illegalità. La cultura della legalità deve essere una priorità quotidiana, un obiettivo condiviso da tutti, cittadini, istituzioni, scuola, mondo associativo, per costruire un futuro migliore e più consapevole”.