Cronaca

Supermercato della droga tra alberi e rovi

Il giro riforniva anche la provincia di Pisa. In manette sono finite otto persone, compresi due minorenni. Quindici segnalati come assuntori

Secondo gli investigatori, spacciavano a ragazzini e a professionisti di ogni età nei territori di Pisa, Lucca e Pistoia.

Il supermercato della droga era nel bosco, nascosto fra gli alberi e i rovi, dietro al cimitero di Castiglioncello di Nozzano. L'organizzazione era rigida, secondo gli inquirenti: i minorenni (due sono finiti in manette) si occupavano dello spaccio al dettaglio - soprattutto di eroina -, ma erano anche coloro che fornivano, in caso di arresto, l'alibi agli spacciatori maggiorenni, prendendosi ogni responsabilità di fronte al giudice, potendo usufruire comunque dei benefici di legge previsti per i minorenni. 

Gli altri invece si occupavano del traffico, anche all'ingrosso, degli stupefacenti, facendo attenzione a cambiare spesso il nascondiglio per la droga, sempre conservando i luoghi selezionati e prescelti. Tutti sulle colline dell'Oltreserchio, tra Nozzano e Castiglioncello. Luoghi impervi, ma da cui si controllavano tutte le vie di accesso e che soprattutto consentivano una facile via di fuga e veloci collegamenti o spostamenti fra Lucca, Pisa e la Versilia.

Otto, alla fine, le persone che sono finite in manette, una delle quali colpita da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

I militari hanno sequestrato complessivamente circa 220 grammi di eroina e segnalato alla prefettura una quindicina di assuntori. Ma il giro, secondo l'accusa, era molto più vasto: l'ipotesi, infatti, è che il supermercato della droga nascosto nel bosco servisse al giorno fino a 30 clienti, che diventavano molti di più nel fine settimana.
Grazie ad una ventina di telecamere piazzate nel bosco, i carabinieri sono riusciti ad osservare i pusher in azione, ricostruendo le loro abitudini e i loro spostamenti. Ma soprattutto accertando gli orari per lo spaccio, dall'una del pomeriggio fino alle 19 di sera.

Lo spaccio al dettaglio, invece, veniva affidato ai minorenni. Gli adulti si occupavano della logistica, secondo l'accusa: i contatti con i fornitori, l'acquisto delle partite di droga, la scelta dell'appuntamento e la gestione del denaro ricavato. Ma agivano sempre in coppia con il minorenne, in modo che, in caso di arresto e poi di processo, potessero salvarsi dalla condanna.