Attualità

"Territorio pisano in caduta libera"

Nuovo "letterina" promemoria dell'associazione Amici di Pisa, che elenca "le magagne pisane che tutti fanno finta di non vedere"

La ghiaia delle spiagge di Marina portata sulla strada dall'ultima mareggiata

“Mentre questa città continua a colare a picco (come da 30 anni a questa parte) - scrive il presidente degli Amici di Pisa, Franco Ferraro -, continua il "sacco di Pisa": dopo il dolorosissimo caso dell' Aeroporto, la cui tragica fusione gestita dal mondo politico in modo agghiacciante che si spinge e si spende per la costruzione di un suo doppione a Firenze – in barba al territorio della Piana di Sesto e Campi - che non potrà non danneggiare lo sviluppo del “Galilei”, la chiusura della sede pisana della Banca d'Italia che fino a non molti anni fa occupava il prestigioso Palazzo Franceschi in San Martino, il commissariamento della CCIAA pisana che verrà accorpata con quella di Massa e di Lucca – e vi immaginate che interesse per lo sviluppo economico pisano si potrà fare!-, lo sbriciolamento delle funzioni della Motorizzazione di Pisa dove per fare gli esami e le prove tecniche dei veicoli si deve andare a Lucca o Livorno! -, delle intenzioni nella zona del Cuoio-empolese di depotenziare il Tribunale di Pisa per far nascere quello di Empoli - anziché arricchire quello alfeo delle tanto attese sedi distaccate della Corte d'Appello e del TAR -, della chiusura della sede di piazza dei Cavalieri del Genio Civile i cui dipendenti a fine anno verranno trasferiti (guardate caso) tra Livorno e Firenze, ora è la volta dell’ennesima mareggiata che tra travolto il Litorale Pisano, facendo danni ovunque, agli stabilimenti balneari alle spiagge che non ci sono più.

Il Progetto della Darsena Europa di Livorno, anch’esso doppione di Piombino (come Peretola, in chiave aeroportuale lo è di Pisa) cavalcato con faciloneria e inusitato attaccamento dalla classe politica regionale non potrà non avere gravissime conseguenze –peraltro già ammesse dal presidente dell’Autorità Portuale Corsini seppur in modo limitato, dice- sul territorio pisano.

Un territorio sempre più inerme, sempre sbattuto come una “canna al vento” tra mirabolanti promesse politiche in campagna elettorale (7 milioni di passeggeri per il “Galilei”, ferrovia veloce tra Firenze-Pisa, tangenziale Nord Est) e sostanziale ignavia generale dei suoi maggiorenti, pavidi e ben intenzionati al tornaconto personale. Proprio per questo motivo, gli “Amici di Pisa” per Statuto, sono “chiamati a battaglia” – usando un termine giocopontesco - per il territorio: le “letterine” sono una delle chiavi che hanno in mano, spesso ignorate da chi deve invece, contribuire ad aprire una profonda riflessione, un dibattito per invertirne la tendenza. Ecco perché siamo sempre costretti a replicarle. Con dolore. Alla prossima”.