Attualità

Tiroide, Pisa fa scuola

Una delegazione di mecidi russi, provenienti da vari ospedali di Mosca, in città per conoscere procedute e percorsi assistenziali

Una delegazione di venti medici russi, fra cui anche direttori di struttura, provenienti da vari ospedali di Mosca, ha soggiornato a Pisa per una settimana.

Lo rende noto l'Azienda ospedaliera universitaria pisana.

Dal 7 all’11 ottobre, i medici russi hanno frequentato gli ambulatori dell’Endocrinologia di Cisanello "Per visionare - spiega l'Aoup- i percorsi assistenziali costruiti intorno alle varie patologie tiroidee ed endocrinologiche, apprendere nuove procedure e mutuare il modello organizzativo che fa di Pisa un polo attrattivo per i pazienti provenienti da tutt’Italia e un punto di riferimento internazionale per ricerca e produzione scientifica".

Cinque giornate intense con esercitazioni nei vari ambulatori dedicati (cancro tiroide, morbo di Basedow e oftalmopatia basedowiana, paratiroidi e osteoporosi, neuroendocrinologia e surrene), incontri con gli specialisti diabetologi, una visita al Centro trapianti, seminari di approfondimento e relazioni su vari argomenti endocrinologici.

I medici russi hanno anche partecipando al simposio organizzato ogni anno dall’Associazione allievi dell’endocrinologia pisana, in memoria del professor Aldo Pinchera, quest’anno intitolato “Ipercortisolismo e acromegalia: terapia medica”.

Il soggiorno è stato promosso su iniziativa del Dipartimento della Salute di Mosca e organizzato dal direttore dell’Unità operativa di Endocrinologia 2 Claudio Marcocci insieme al professor Michele Marinò.

Al termine del soggiorno, sottolienea l'Aoup, "I medici russi hanno espresso grande apprezzamento per il sistema sanitario italiano e, in particolare, per i percorsi assistenziali strutturati intorno alle patologie endocrinologiche, in cui Pisa fa da apripista a livello nazionale con la presa in carico globale del paziente in tutto il percorso di cura, e hanno auspicato di poter creare le basi per future collaborazioni con le loro strutture sanitarie".