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A 4 settimane il cervello dei neonati vede i movimenti

Una ricerca con scienziate toscane protagoniste dimostra che a 28 giorni le aree cerebrali deputate alla visione del movimento sono già sviluppate

Già a 4 settimane di vita, le aree del cervello del neonato che presiedono all'analisi della visione del movimento sono mature e simili a quelle dell'adulto: è il risultato straordinario di una ricerca scientifica iniziata 15 anni fa e in cui ricercatrici prevalentemente toscane hanno messo al centro dell'attenzione l'evoluzione delle aree cerebrali coinvolte nella visione nei neonati appena nati. 

La scoperta è destinata ad aprire nuovi scenari e adesso lo studio intitolato Development of Bold response to motion in human infants è pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Neuroscience

A condurre la ricerca è stato il team coordinato dalla professoressa Maria Concetta Morrone del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa e composto da Laura Biagi e Michela Tosetti (Laboratorio di fisica medica e risonanza magnetica dell'Irccs Stella Maris di Pisa) e Sofia Allegra Crespi (Dipartimento di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano).

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In precedenza si riteneva che le aree cerebrali deputate alla visione del movimento si sviluppassero successivamente grazie alle interazioni fra il neonato e il mondo esterno. Invece questo studio abbassa ulteriormente il limite di età di sviluppo di queste aree cerebrali dimostrando come a 4 settimane dalla nascita siano già mature. Questo ha importanti implicazioni cliniche ad esempio nella previsione e valutazione di danni perinatali e negli eventuali approcci riabilitativi.

Il progetto di ricerca

La ricerca ha preso il via nel 2008 e ha prodotto la sua prima pubblicazione nel 2015 su PLOS Biology, dimostrando per la prima volta che le aree cerebrali della visione erano già formate e simili a quelle di una persona adulta già a 7 settimane di vita. Il team ha poi deciso di estendere i propri studi a neonati ancora più giovani: a partire dalle 4 settimane di età.

Le ricercatrici hanno utilizzato la Risonanza Magnetica funzionale per registrare l'attività cerebrale dei neonati mentre osservavano stimoli visivi. La gestione di bambini così piccoli, da mantenere svegli, collaborativi e impegnati attivamente nell’osservazione degli stimoli visivi in un ambiente non facile come quello della Risonanza Magnetica è stata una sfida. 

I neonati però, rassicurati dalla presenza e dal contatto con la mamma, seguivano con lo sguardo, su uno schermo, dei punti luminosi che si muovevano in modo casuale o in traiettorie coerenti.

I risultati

I risultati dello studio hanno dimostrato che, proprio come negli adulti e nei neonati più grandi, anche i bambini di 4 settimane di età mostrano maggiori risposte al movimento coerente rispetto a quello casuale in un'ampia rete di aree cerebrali, comprese quelle associate alla percezione del corpo e al sistema vestibolare.

Il team ha incluso nella ricerca circa 20 bambini, di cui 12 pubblicati nel primo lavoro e altri 8 soggetti inclusi in questo secondo lavoro con i neonati più piccoli.

Anche in questa nuova avventura le ricercatrici sono riuscite a dimostrare che a questa età molto precoce, le principali aree corticali associative deputate alla percezione del movimento sono delineate e rispondono a stimoli visivi di movimento.