Avrebbero salvato la vita anche a un bambino gli organi donati da Barbara Capovani, la psichiatra di 55 anni uccisa a colpi di spranga in un'aggressione avvenuta lo scorso 21 Aprile davanti al suo reparto nel complesso ospedaliero di Santa Chiara a Pisa.
L'estremo atto di generosità della specialista responsabile dell'unità di salute mentale adulti a Santa Chiara, la donazione degli organi, oltre che al bimbo di cui informa La Nazione, ha aperto la strada verso una nuova vita a pazienti in attesa sia con interventi salvavita che attraverso il circuito dei trapianti.
E mentre è in via di definizione la data dei funerali della dottoressa Capovani, oggi 26 Aprile nel carcere Don Bosco di Pisa si è svolto l'interrogatorio di garanzia per il 35enne arrestato con l'accusa dell'omicidio premeditato della psichiatra. L'uomo è rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.