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Tra 5 anni la mano bionica "Myki" sarà realtà

L'Ue ha finanziato con 1,5 milioni di euro un progetto della Scuola Superiore S.Anna per una protesi innovativa basata sul meccanismo "mio-cinetico"

Sempre più vicini alla realizzazione di un nuovo modello di protesi robotica della mano, capace di movimenti più fluidi, controllabili in modo naturale ed intuitivo. Si tratta di MYKI, acronimo per "A Bidirectional Myokinetic Implanted Interface for Natural Control of Artificial Limbs", progetto coordinato da Christian Cipriani, professore associato di Bioingegneria alla Scuola Superiore Sant'Anna.

Per la realizzazione del progetto l'ateneo pisano ha ottenuto, per la prima volta come partner unico, un finanziamento da 1,5 milioni di euro dal Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc) tramite il programma 'Erc Starting Grant 2015', considerato uno dei più competitivi a livello globale

La mano bionica allo studio sarà sviluppata nei prossimi 5 anni grazie ad un meccanismo, denominato "controllo mio-cinetico". In sostanza si fonda su un'interfaccia basata su marcatori magnetici impiantabili nei muscoli, capaci di monitorare l'allungamento dei muscoli residui, come avviene naturalmente quando si compie un'azione motoria. I marcatori magnetici potranno essere utilizzati anche per fornire un ritorno sensoriale alla persona che indossa la protesi robotica, quando essa interagisce con l'ambiente, proprio come avviene nella mano naturale.