Cronaca

Un braccialetto riduce i danni al cuore dell'infarto

Il progetto di un dottorando alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sarà finanziato da una borsa di studio

Potrebbe ridurre fino al 30% i danni dell'infarto. Un dottorando alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa avrà a sua disposizione 210mila euro per sviluppare il progetto: Alberto Ranieri De Caterina, infatti, ha vinto la borsa di studio della Fondazione Lilly.

Il progetto messo a punto è un braccialetto salvacuore, capace di gonfiarmi e sgonfiarmi in modo ritmico. Il meccanismo indotto dal braccialetto salvacuore si chiama condizionamento ischemico remoto e consiste nel semplice gonfiaggio e sgonfiaggio di un bracciale della pressione a un arto prima e dopo la riapertura della coronaria responsabile dell'infarto, meccanismo che potrebbe ridurre il danno finale subito dai tessuti del cuore.

Alberto Ranieri Da Caterina, che oggi è un dottorando alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, svolgerà la sua ricerca all'ospedale del cuore G. Pasquinucci di Massa, che è il quinto centro in Italia per numero annuale di infarti.