Politica

Viale Gramsci, "spartiacque tra città e degrado"

Nerini: "Gli eventi organizzati in zona stazione gli anni scorsi produssero dei risultati. Ma le nostre denunce e le nostre proposte sono inascoltate"

Continua la lotta di Noi adesso Pisa sul tema della sicurezza in zona stazione. "Un milione di turisti passa dalla stazione di Pisa ogni anno -commenta il consigliere comunale Maurizio Nerini- in questo che dovrebbe essere il salotto buono della città. Ma il viale fa da spartiacque tra la città e il degrado e le nostre denunce in merito, iniziate anni fa, sono rimane inascoltate".

Il duro attacco del consigliere arriva dopo la bocciatura della proposta avanzata in consiglio comunale da Noi adesso Pisa, sul dimezzamento della Cosap, la tassa sul suolo pubblico, per i commercianti della zona stazione.

"Per noi questo posto è un luogo simbolico. Qui abbiamo fatto la chiusura della nostra campagna elettorale a maggio 2013 e proprio in quella occasione un nostro amico ha subito addirittura un borseggio A luglio scorso abbiamo poi organizzato qui uno degli incontri della festa itinerante di Noi adesso Pisa, proprio per andare nei punti della città che meritano attenzione". 

Sulle azioni messe in campo dall'amministrazione in altre zone come piazza delle Vettovaglie circa lo stop per un anno all'apertura di nuovi esercizi per la somministrazione di cibi e bevande, Nerini è categorico: "Sono arrivate decisamente tardi e con la paura di ricorsi e rivalse in base alla liberalizzazione delle licenze".

Tornando alla zona stazione, invece, il consigliere comunale, propone eventi pubblici, culturali, presentazioni di libri, spazi per le associazioni e mercatini a tema come mezzo di riappropriazione degli spazi: "Gli esperimenti in tal senso che sono stati fatti gli anni passati sono stati davvero incoraggianti. Quello che frena le associazioni e i negozianti spesso sono le norme complicate per avere il suolo pubblico o la sua eccessiva tassazione. Quindi -conclude l'esponente politico- incentivi e azioni a sostegno del made in Italy e della filiera pisana sono indispensabili".