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Università, l'asse Pisa-Stanford compie 5 anni

Tra il 2019 e il 2023, Spark Pisa ha finanziato 6 progetti sviluppati da gruppi di ricerca dell’ateneo nel settore medico-farmaceutico

L’asse tra le università di Pisa e Stanford compie cinque anni e guarda al futuro. Tra il 2019 e il 2023, Spark Pisa ha finanziato 6 progetti sviluppati da gruppi di ricerca dell’ateneo pisano nel settore medico-farmaceutico, coinvolgendo ambiti di studio come l'Intelligenza Artificiale e nuovi sistemi di prevenzione e cura di malattie come il diabete o la Retinite Pigmentosa. Il tutto per un investimento complessivo di 150mila euro.

Spark Pisa è primo nodo italiano della rete internazionale "Spark Global" fondata dalla Stanford University. I membri si sono riuniti martedì 27 Febbraio a Pisa per un primo bilancio e per definire gli obiettivi del futuro. 

Incontro a cui hanno preso parte anche la professoressa Daria Mochly Rosen dell’Università di Stanford, presidente della rete globale Spark e ideatrice dell’iniziativa, il professor Corrado Priami, Prorettore dell’Ateneo pisano per la valorizzazione della conoscenza e suo impatto, e la professoressa Maria Letizia Trincavelli, direttrice del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa e vicedirettrice di Spark Pisa.

“Per l’Università di Pisa è un grande onore essere entrati, per primi in Italia, a far parte della rete Spark che riunisce alcuni dei più prestigiosi centri di ricerca traslazionale al mondo – ha commentato Corrado Priami – Ogni anno, attraverso Spark Pisa, il nostro Ateneo sostiene, attraverso un apposito bando, un Proof of Concept (PoC) al fine di favorire il passaggio dall’idea al prototipo funzionante e arrivare, così, al trasferimento verso le imprese o il mercato, favorendo in questo mondo il trasferimento tecnologico”.

“Far parte di una rete come quella di Spark Global offre un'apertura verso il panorama internazionale e ci induce anche ad un cambiamento nel nostro modo di pensare e declinare la ricerca, con una maggior attenzione anche ai suoi aspetti applicativi – spiega la professoressa Maria Letizia Trincavelli – In cinque anni di attività abbiamo raggiunto ottimi risultati che dimostrano come il percorso avviato stia contribuendo allo sviluppo della ricerca dell’Ateneo in ambito medico farmaceutico e clinico traslazionale. Dal 2019 ad oggi, infatti, con Spark Pisa abbiamo portato avanti, sia in ambito diagnostico che terapeutico, sei progetti innovativi favorendo collaborazioni multidisciplinari e creando nuove sinergie per lo sviluppo di idee competitive e applicative. La soddisfazione per i risultati raggiunti è, peraltro, ancor più grande se si pensa che, in un’Italia dove la presenza femminile nelle discipline Stem è sempre molto bassa, le vere protagoniste di questi primi cinque anni di Spark Pisa sono state soprattutto le nostre ricercatrici”.

“Sono rimasta molto impressionata dalle relazioni fatte dai sei gruppi, tutti molto competenti, che oggi hanno presentato il loro progetti in modo estremamente professionale - ha commentato Daria Mochly Rosen, al termine dell’incontro – Sono davvero entusiasta, perché tutti i loro progetti hanno un’applicabilità immediata. Adesso è necessario che l’Università li sostenga e li segua nella fase di brevettazione, così da stabilire il valore delle loro invenzioni".